mercoledì 28 luglio 2010

Previsioni del tempo


A Londra piove ed in Australia fa caldo.

Questi sono due capisaldi della nostra vita. Due certezze che ci fanno stare bene perchè non importa che succede, ma a Londra piove, possiamo esserne certi!
Purtroppo però non è che in Australia fa caldo punto e basta. Sono costretto a minare questa convinzione, mi spiace. Spero però di non rovinarvi il sonno, specie ora che in Europa fa caldo ed è già difficile dormire!

Diciamo che, essendo le dimensioni del continente abbondantemente oltre quelle europee, bisogna aspettarsi differenti tipi di clima.

Partiamo da una considerazione. L'Australia è nata come colonia inglese. E dove vivono gli inglesi? In Inghilterra, che ha come capitale Londra. Ed a Londra piove sempre, lo sappiamo.
Quindi cosa hanno fatto questi geni londinesi che amano vivere al contrario rispetto al resto d'Europa? Hanno fondato i primi insediamenti a sud del continente, cercando il clima più fresco possibile!
Sydney e Hobart, nell'ordine, sono stati i primi due avamposti britannici in questa terra. Hobart poi, in Tasmania.. mi fa freddo solo a dirne il nome!

Comunque diciamo che, se prendete le ferie ad agosto per venire a vedere Sydney e dintorni, e mettete in valigia giusto qualche magliettina da sudare, ve ne pentirete subito!
Sydney, Melbourne, ma anche Adelaide e Perth, tutte città fondate a sud del continente, sono decisamente fresche in inverno. Hobart poi.. mi fa freddo solo a dirne il nome!
Se poi vi capita una giornata ventosa, felpa e giubbottino sono il minimo per stare in giro.

Per vedere queste città in calzoncini corti, ed i loro dintorni, come Kangaroo Island ad esempio, direi che sarebbe meglio venire in estate, a dicembre/gennaio.

Se invece volete vedere la Grande Barriere Corallina, la foresta pluviale e gli immensi parchi dei Territori del Nord, bisogna ricordarsi che sono luoghi che stanno oltre il Tropico del Capricorno. Dunque sono caratterizzati da due tipi di stagione: stagione umida, l'estate (acquazzoni tutti i giorni) e stagione secca, l'inverno (acquazzoni ogni tanto).
Durante la stagione umida il nord dell'Australia è sommerso dall'acqua e nell'oceano arrivano le meduse. Le strade sono interrotte, i coccodrilli arrivano ovunque, ci sono quasi 40 gradi, il cielo è sempre coperto e magari arriva pure qualche ciclone.
La stagione secca è decisamente meglio, oltre che quasi l'unica possibilità.

Ovviamente poi c'è il deserto del centro. Nel deserto potete andarci quando volete! D'inverno fa caldo e d'estate è un forno. Di giorno. Perchè di notte d'estate fa freddo e d'inverno si gela.

Per i miei gusti la città di Brisbane è quella che si avvicina di più al clima ideale.
E' stata fondata a nord, vicino alla linea del tropico, per punire i detenuti peggiori di Sydney e Hobart (brr.. mi fa freddo solo a dirne il nome!) , la cui vita nella nuova colonia in forte sviluppo stava diventanto troppo comoda. E allora via, a nord a sgobbare al caldo!

Brisbane non ha 4 stagioni definite, ma neanche le sole due (umida e secca) delle località oltre il tropico. Fa caldo in estate, oltre i 30, e fa "primavera" in inverno, come ora. Con giorni a 17°C e altri a 24°C.
D'estate di solito piove sempre, mentre d'inverno è in grado di sparare 100 giorni di fila di cielo limpido e cristallino, senza una nuvola.
Tra l'estate e l'inverno ci sono mesi in cui semplicemente si sta sempre bene.

Ovviamente se chiedi agli australiani loro ti dicono che a Brisbane preferiscono l'inverno.
Io non saprei. Farei per legge che la temperatura non possa mai essere sotto i 20°C.

Oggi a Brisbane ci sono 23°, a Sydney 17°, a Melbourne 13°, ad Hobart 14° (più di Melbourne!!), ad Adelaide 16°, a Perth 17°, a Darwin 31°, ad Uluru 26°, a Cairns 27°.

E comunque bisogna dire una cosa: le previsioni del tempo qua sono sempre sbagliate! Non ne azzeccano una! Dice una settimana di pioggia e il giorno dopo si può andare al mare, dice caldo e sembra di essere ad Hobart..
brr.. mi fa freddo solo a dirne il nome!

lunedì 19 luglio 2010

Un'infinità di case


Nel post precedente ho scritto che fortunatamente sotto casa abbiamo qualche negozio.
Una frase che potrebbe passare inosservata se non si è capita la realtà delle città australiane.

E' dunque tempo di dare un'occhiata a questo filmato.

Poichè ho postato molte foto del centro città, ho ritenuto necessario ristabilire la giusta prospettiva.
In centro infatti non ci abita quasi nessuno.
Gli australiani doc posseggono una casetta col giardino in un qualsiasi quartiere che non sia il centro. Ed accanto alla loro casetta, ce n'è un'altra, ed un'altra, ed un'altra, fino all'orrizzonte.

I quartireri di Brisbane differiscono in generale nella percentuale di boscosità (ce ne sono alcuni in cui sembra di essere nella giungla) e nella ripidità delle colline su cui sono adagiate le case (alcune volte incapppi in strade con dislivelli assurdi).

Un altro elemento sono le case stesse.
In generale sono di legno, ma ultimamente viene utlizzato anche il mattone. I quartieri si differenziano così anche per lo stile delle case: ci sono le queenslander (le originali case di legno rialzate, tipiche di questa zona), e poi casette dallo stile più comune, in legno o mattoni.

In tutti i casi questi sconfinati quartieri sono al contenpo luoghi di pefetto relax ed una prigione al contrario.
Date le dimensioni infatti, non è possibile uscire di casa a piedi con l'idea di arrivare da qualche parte. Al massimo si può andare al parco col cane, ma non di certo a fare la spesa o al cinema. Per qualsiasi spostamento reale occorre l'automobile!

Questo è il motivo per il quale il centro città, dove stà il 90% degli uffici e dei negozi, si intasa ogni mattina ed ogni pomeriggio.
Contemporaneamente, ogni giorno ed ogni notte, nei quartieri di Brisbane non vedi passare un'automobile e men che mai delle persone a piedi.

Per dovere di cronaca aggiungo che quasi ogni quartire possiede una via principale che convoglia il traffico locale (molte strade infatti non portano da nessuna parte e servono solo a raggiungere la propria casa) ed in essa c'è di solito un panificio, un minimarket ed un fastfood.
Sostanzialmente mentre in Europa ad ogni passo sei immerso nell'umanità, qua puoi camminare chilometri senza trovare uno straccio di niente, se non case e parchi.
Per vedere più di tre negozi di fila, devi essere in centro o andare in un centro commerciale, dove al contrario c'è tutto ciò che serve alla comunità e che manca lungo le strade.

giovedì 15 luglio 2010

Il filippino sotto casa


Spero che abbiate letto il post Lo stampino per la pizza, perchè ne continuo il discorso come nulla fosse..

..Tale è la situazione pizza, che un giorno, avendo chiesto ad un amico che stà qui da qualche anno dove poter trovare una VERA pizza nei dintorni, mi è stato risposto:
"C'è una pizzeria italiana, buona, a Byron Bay."
Ed io, che avevo già il portafoglio in mano e l'acquolina in bocca, non ho avuto altra scelta che farla finita buttandomi nel fiume!
Sì perchè Byron Bay è una bellissima località di mare giusto a 300 chilometri da qui!

Dunque la rassegnazione ci accompagna perpetua, ma qualche settimana fa ho fatto una piacevolissima scoperta..

Sotto casa abbiamo la fortuna di avere qualche negozietto (a questo proposito presto pubblicherò un breve video per farvi vedere la vera Brisbane) e tra questi c'è un panificio.

E' privato e non rientra nelle catene di panifici che dominano la scena (così come le catene della pizza o del caffè). Da fuori non è attraente, non ha scritte colorate o luminose e rimane in un angolo poco visibile. Un giorno ho cominciato a comprarci il pane ed ho notato che è più buono del pane dei negozi più famosi. Il panettiere è un filippino ed è aiutato da due donne. In tutti i casi non saprei derne l'età. Potrebbero essere moglie e figlia, sorella e zia, mamma e nipote..
Comuque il filippino fa il pane buono. Non conosco la situazione igienica del retrobottega, ma non mi interessa: il pane lo compro da lui!

Ovviamente il filippino sforna anche i pesantissimi dolci che piacciono tanto agli australiani, le torte e così via. Ed arrivo alla mia scoperta.

Vengono chiamati roll di pane (arrotolamenti) e possono essere dolci, come da foto del titolo, o salati, conditi in tanti modi. Personalmente ne ho provati un pò ma non mi hanno mai conquistato.
Il filippino però li batte tutti e ne sforna una versione con il sugo e il formaggio, con l'aggiunta poi di altri condmenti, che risulta essere in tutto e per tutto una pizza!
(quando ho provato a chiedergli una pizza lui però non ha capito!)
Da quando li ho scoperti gliene compro almeno un paio a settimana.


Eccolo qua il roll-pizza del filippino, condito con sugo, formaggio, bacon, olive, finghi, ananas e peperoni!

In realtà non so neanche se sia filippino, il filippino. Diciamo che sicuramente non viene dal Giappone, dalla Cina o dalla Korea. Ci sono altri 100 posti possibili ma a me piace che sia filippino.

Ho deciso che un giorno, quando mi servirà lui senza altri clienti intorno, gli dirò:
"Tu non lo sai, e neanche la fai, ma fai la pizza migliore di Brisbane!"

lunedì 5 luglio 2010

Free Climbing



ULURU.

Il grande monolite rosso che riposa nel deserto al centro del continente, e che è presente nella foto relativa al titolo di questo blog, si chiama Uluru.
Non Ayers Rock, come venne ribattezzato arrogantemente William Gosse nel 1873 per compiacere la figlia di Henry Ayers, l'allora Chief Secretary del South Australia.

Uluru è un blocco unico di roccia che si eleva per 348m sul deserto del centro australia, il sentiero che gira intorno alla sua base è lungo 9 chilometri e dista 500km circa da Alice Spring, la città più vicina.

Se voi poteste essere là, a vederlo infuocarsi al tramonto, circondato da un'orizzonte completamente piatto, capireste perchè per gli aborigeni sia sacro.
Ma Uluru, che combatte da milioni di anni contro il sole, il vento, le temperature estreme e la rarissima pioggia, è circondato ogni giorno da migliaia di turisti che lo insultano continuamente.

La gigantesca roccia, con la vicina formazione chiamata Kata Tjuta, fa parte di un Parco Nazionale che ovviamente attrae un importante giro di turisti da tutto il mondo. Un strada asfaltata ci gira intorno (a dovuta distanza, per fortuna) e i parcheggi, i resort e i campeggi sorgono giusto oltre la linea ideale che delimita il Parco.
Negli anni '60 l'uomo bianco, sempre acuto, ha avuto la geniale idea di conficcare dei paletti di metallo lungo il lato più accessibile del gigante, in modo tale da poter installare una catena d'acciaio che potesse aiutare i turisti paganti a salirci sopra.
Poco conta che, come detto, la montagna sia sacra agli abitanti originali (aboriginal) dell'Australia.

Nel 1985 il Governo Centrale ha finalmente riconosciuto l'appartenenza di quella terra alla tribù degli Anangu, raggiungendo un accordo di restituzione dopo 99 anni, durante i quali il Parco deve rimanere in leasing al Governo, e dopo i quali l'amministrazione sarà congiunta.

Ma della vaga promessa di rimuovere la catena non se ne è fatto ancora nulla.


Da questa foto la catena ed i paletti sono quasi invisibili, ma rende bene l'idea della ripidità del percorso e del fiume umano, qui anzi minimo rispetto a ciò che ho visto io, che assedia costantemente Uluru (e del suo impatto sul colore della roccia).

Da notare in basso a sinistra la presenza di un bel cartello, alto e visibilissimo, con cui gli Anangu pregano in diverse lingue del mondo, di non salire sulla montagna sacra.
Ma agli essere umani, degli altri essere umani, non frega granchè. Giusto?

E dunque eccoli li, immortalati spalle al cartello (quale cartello?), in una mano la catena di sicurezza e nell'altra la macchina fotografica, le gambe moscie e doloranti di chi non si muove mai ma che deve ubbidire al rito della foto dalla cima, cercando di fare in fretta perchè il tour organizzato gli concede poco più di un'ora di tempo, per una foto che poi sarà uno mezzo schifo perchè si sà: quando fotografi l'immensità del nulla, nella foto non c'è nulla da guardare!

Ultimamente il dibattito sulla catena è tornato in auge e c'è un movimento che ne propone la rimozione se la percetuale di turisti che si imbarcano nella scalata calerà sotto il 20%.
E' una proposta un pò misera ed appesa ad una speranza, eppure fa storcere il naso a molti!

Perchè togliere la possibilità di salire a chi vuole farlo, anche se la maggioranza, forse, e non è detto, non lo farà più?
Già, perchè mai?

Ma allora perchè é proibito scalare i grattacieli del mondo o la Tour Eiffel? Perchè se mi arrampico sul campanile del Brunelleschi a Firenze mi viene a prendere la polizia? Perchè non mi posso buttare in gommone dalle Cascate del Niagara?*

Infine la settimana scorsa si è aggiunto un altro tassello alla questione. Una simpatica ragazza dall'accento francese, dopo essere salita su Uluru, si è fatta immortalare in un breve spogliarello ed ha avuto la geniale idea di metterlo in rete.
Se voleva raggiungere la notorietà ci è riuscita.
La comunità aborigena ha chiesto che venga espulsa dall'Australia mentre lei nelle interviste giura che voleva coniugare la grande tradizione aborigena con l'arte moderna.

Come dicono a Milano: "Ma va caghèr.."


*Da notare che da quando il Governo si è deciso a contare gli incidenti, ci sono stati quasi 40 morti tra i turisti che hanno voluto salire sulla chiesa degli aborigeni, la maggior parte dei quali per infarto e malore dovuto all'insolazione. Innumerevoli le cadute rovinose.


PS- Aggiungo ora la categoria Aborigeni all'elenco degli argomenti del blog, ma non ho ancora dedicato loro propriamente tempo o spazio, perchè la tragedia cui questo popolo è andato incontro con l'arrivo dell'uomo bianco è di tali proporzioni che mi vergogno di scriverne in poche righe.