venerdì 13 luglio 2012

Letargo

Brisbane e' una citta' mediamente molto luminosa.

Piove anche molto, ma in generale non c'e' periodo dell'anno, o settimana, in cui non si presentino alcune giornate abbaglianti. 
D'estate il sole e' a picco e camminando per strada tutto e' in ebollizione ed il caldo e la luce arrivano da qualsiasi oggetto.
In inverno il cielo e' terso ed il sole, piu' basso, ti arriva sempre in faccia e l'aria cristallina sembra aumentare la sensazione di luce e di poter scattare foto bellissime.

Questo per dire che per il mio istinto animale, vivo costantemente in estate o in primavera, senza pause o distinzioni particolari. Tempo sempre buono per andare in spiaggia, o per una passeggiata serale, o per andare al parco, o che so io.

Scopro quindi che quando, come ultimamente, l'inverno impazzisce e comincia a piovere, e fare freddo, e le giornate tutto d'un tratto sono buie e tristi, ecco, la mattina di un sabato piovoso mi sveglio e sento il bisogno di starmene a letto ancora un po', e poi magari di guardare un film alla tv, sotto la coperta, e trascinarmi a rallentatore per tutta la giornata come se il giorno prima avessi fatto chissa' cosa.

Siccome, appunto, il giorno prima e' stato come qualsiasi altro giorno, mi sono chiesto da dove arriva questa sensazione di "stanchezza e divano".
Pensa e ragiona, e confronta le giornate e le sensazioni, sono giunto a questa conclusione:

Questi anni costituiti, nel mio subconscio, solamente da estati e primavere, mi tengono costantemente attivo e privo di quei mesi invernali, bui e freddi, in cui l'attivita' piu' esagerata e' stata, per mesi, andare al cinema! Sembra cosi' che appena arrivano giornate grigie e tristi, il mio istinto animale fa partire impaziente la "Modalita' Letargo" cercando di completare quel circolo annuale che non succede piu'.

Voglia inconscia di inverno?
Sara'. In natura e' tutto un circolo che si ripete. Sono comuni i racconti di chi vive per molti mesi ad alte latitudini e soffre, molto, per le giornate troppo lunghe o troppo corte.
E' chi e' vissuto per il 90% della vita con 4 stagioni ben distinte e poi gliene mancano meta'?
Passero' alla storia come lo scopritore del "Circolo Kookaburra"?

Mah.. intanto vado a farmi una tazza di the' caldo..

mercoledì 27 giugno 2012

Spiagge e Oceano

Prendo spunto dalla foto estiva pubblicata da Eleonora nel suo blog "Un posto nel mondo" che potete trovare qua, per pubblicare qualche foto di mare della zona.

In linea di massima negli estesi dintorni di Brisbane si trovano spiagge immense, per lunghezza e profondita', battute incessantemente dalle onde del Pacifico. Qua e' la spuntano dei promontori piu' o meno prominenti che interrompono le spiaggione e creano, con le giuste condizioni, delle bellissime onde da surfare.
Le foto che pubblico ora sono scattate in queste localita', piu' qualcuna all'interno della Baia di Moreton, dove sfocia il fiume Brisbane.


La Main Beach di Noosa, al tramonto. Fine estate. La bassa marea fa si che l'onda in arrivo si alzi di colpo e crei un lunghisismo muro d'acqua, difficile da surfare se non sei proprio bravo.

Sempre in localita' Noosa, ma direttamente in faccia al Pacifico, la sabbia che prende diversi nomi col passare dei chilometri, verra' interrotta solo al prossimo promontorio, all'orizzonte. Qua le onde sono sempre grandi e pericolose e la marea crea una battigia di diversi metri.

Il piccolo promontorio (e secondo da sud) di Coolangatta.

Stesso punto, guardando verso nord e verso i palazzi di Surfers Paradise. Giornata invernale.

Ancora Coolangatta in una inquadratura molto simile alla prima, ma che permette di vedere il verde curato che sta' quasi sempre dietro alle spiagge. In Australia grazie a Dio non ci sono le spiagge attrezzate come nello Stivale, ma sono comunque attrezzate con docce e bagni pubblici, aree BBQ,  giochi per bambini, parcheggi e fast food ad un tiro di schioppo.

Cape Byron, in localita' Byron Bay. Quel cucuzzolo, su cui spunta il bianco faro, oltre ad essere il punto piu' ad est dell'Australia orientale, crea alcune delle onde piu' famose al mondo. Un po' come essere ad Indianapolis o Wimbledon! 

Il faro di Byron da vicino, in una calda ma cupa giornata estiva.

Sotto il faro, un controcampo della prima foto, in un bel tramonto invernale. In acqua, due onde stanno per finire il loro cammino dopo aver girato intorno al Capo. Il loro profilo arcuato sottolinea la fatica della manovra.

Localita' Redcliffe, all' interno della Baia di Moreton. Le onde qua non arrivano, bloccate da Moreton Island, all'orizzonte. La spiaggia e' stata creata dall'uomo in quanto l'ambiente originale, ancora molto presente, e' composto da fango, mangrovie, e verde intricato. In estate l'acqua, mai limpida, e' calda come il brodo.

Stesso posto, guardando verso Brisbane. Qua niente spiaggia ma verde, e panchine, e BBQ, e fish 'n chips.

Sempre nella baia, ma a sud di Brisbane, nel porticciolo di Manly, credo. Un padre porta un bambino in giro sulla tavola. A giudicare dall'atteggiamento generale, sembra che quelli che vivono in un posto popolato da animali mortali, in terra ed in acqua, e correnti ed onde assassine, siano gli italiani, e non gli australiani!  



La Banania

La Banania e' ancora in grado di darmi fastidio.
Purtroppo non me ne sono ancora liberato ed ogni tanto devo averci a che fare.

2 esempi veloci.

La carta di identita' e' prossima a scadere. Dunque una mattina di qualche settimana fa mi sono alzato presto per essere al Consolato all'ora di apertura e chiedere informazioni.
(il sito internet ovviamente e' ridicolo)

Alle 8.50am mi presento sul pianerottolo del (mi sembra) ottavo piano e mi ritrovo appunto sul pianerottolo in compagnia di altre 2 persone. In piedi come baccala' a guardare la porta chiusa. Non una sedia, niente..
L'orario stampato su un foglio A4 ed appiccicato col nastro adesivo dice 9-12 dal lunedi' al venerdi'.
E sti cazzi! Penso: 15 ore di lavoro alla settimana? Ma non sara' troppo? E quanto prendono questi poveretti per farsi la vacanza a Brisbane tutta pagata? Ma almeno un auto blu ce l'hanno?
Nove in punto. Porta chiusa.
Nove e due minuti. La ragazza straniera decide di suonare. Silenzio.
Passa un altro minuto. Finalmente dei passi.
Un tipo sui 40 apre la porta e senza farci entrare, ne' farci mettere in fila, ne' accomodare sulle sedie (che spero ci siano all'interno dell'ufficio stile poste), ci punta maleducatamente il dito al petto e ci chiede cosa vogliamo in senso antiorario.
Educazione? Rispetto della privacy? Ordine?
Ma la Banania se ne fotte! Non c'e' mica tempo da perdere!

Espongo il mio problema: carta d'identita' in scadenza.
Impossibile.     (ahahahahaaha... ovviamente!)
La CI e' rilasciata dai Comuni. 
Gia'. Quindi?
Niente. 
Suggerimenti?
Niente.

Ma anche io pero'! Come posso pensare che esista un modo per far avere i documenti che lo Stato Banano ordina che si abbiano, senza fare il giro del mondo per andare all'anagrafe del comune di residenza! Ma stiamo scherzando? Ma una cosa del genere contravviene a tutti i principi di mal funzionamento di uno stato farlocco.

Altro piccolo esempio.

Da piu' di un anno ho abbandonato la banca banana che si occupava di mangiarmi i soldi banani. Certo, avete ragione, avrei dovuto farlo anche prima! D' altronde sin dal giorno 1 in Australia sia la carta di credito che il bancomat non avevano mai funzionato, nonostante tutti i procedimenti burocratici del caso fossero stati fatti.
A proposito: dopo qualcosa come 16 mesi dalla segnalazione del leggero disagio provato, ho ricevuto qua a Brisbane un nuovo bancomat! Ma che figata! Ma che passo avanti stratosferico! Per attivarlo sarebbe bastato recarmi ad uno qualsiasi dei punti bancomat della mia -ex- banca in Banania! Ma certo!

Ebbene, a distanza di piu' di un anno, non si sono ancora accorti che non sono piu' loro correntista e continuano a mandarmi le loro straordinarie promozioni, proprio per me, affezionato cliente!

La Banania e' ancora in grado di darmi fastidio. 
Poi pero' in effetti fa anche ridere. 
Meno male non ci vivo piu'.





venerdì 8 giugno 2012

Prendo il largo

No, non mi hanno portato via gli alieni.

Al contrario, tutto procede bene. Al punto che gli impegni ufficiali e ufficiosi aumentano, e diminuisce il tempo per il blog.
Ed anche quando ho un po' di tempo, non ricordo piu' cosa avrei potuto scrivere, e non e' facile trovare ogni volta un nuovo argomento che descriva questo Paese. Ho scritto proprio di tutto un po', e ripetersi e' facilissimo.
Contemporaneamente non ho intenzione, come fanno praticamente tutti, di scrivere dei fatti miei. Dei miei pensieri personali, sogni, delusioni, giornate belle e brutte.
Quelle sarebbero cose immediate da scrivere, e facilmente catturano l'attenzione dei web-nauti.
Ma no.
Venire in Australia e' stato come entrare in una piscina: arrivi, ti guardi intorno, prendi confidenza, tocchi l'acqua..
..ma io adesso sto nuotando la, verso meta', e non ho fiato per parlare a voi la', all'entrata. Devo muovere le braccia, le gambe, inspirare, espirare..

Non e' un congedo dal blog.
Voglio solo dire che ho poco tempo, che mi dispiace, ma che l'acqua e' alta, bella, fresca, piacevole, e devo nuotare.

Appena torno a bordo piscina vi aggiorno.
Nel mentre continuero' a leggere voi.  

sabato 25 febbraio 2012

Il giornalino dell'incredibile 2


Ricordate il post Il giornalino dell'incredibile ?

Bene, come ho detto qualche altra volta il Sindaco mi scrive sempre e mi tiente sempre aggiornato su cosa combina per migliorare la mia vita a Brisbane.

L'ultimo numero della rivista del comune, con la facciazza del sindaco in prima pagina, mi da lo spunto per ricollegarmi a cose scritte tempo fa e chiudere, o quasi, il cerchio.

Inizio dall'alluvione dell'anno scorso, i cui miei post sono nella apposita categoria sulla destra, con le tempistiche del recupero dopo il disastro:

13 Gennaio 2011- Il Brisbane river raggiunge il picco a 4.46m oltre il livello suo medio causando la distruzione che sappiamo.

14 Feb- 75% delle fermate dei mezzi pubblici sul fiume e' operativa

8 Mar- 50% dei parchi alluvionati sono riaperti

22 Mar- 100% degli aiuti monetari distribuiti alla popolazione affetta

18 Aprile- 90% delle fermate dei mezzi pubblici sul fiume operativa

13 Luglio- completato al 100% il lavoro di ripulitura di tutti i corsi d'acqua

31 Luglio- approvati 11.83 milioni di dollari di ulteriori aiuti alla popolazione

20 Sett- completati al 100% i lavori minori di ristrutturazione

4 Ott- inaugurazione del 19esimo Citycat

15 Nov- 97% dei parchi alluvionati riaperti


Non viene menzionata la piscina pubblica di South Bank in quanto, credo, il parco e tutta la zona che comprende ristoranti, bar, passeggiate, negozi, cinema, parcheggi etc., fa parte di una azienda o cooperativa privata. In ogni caso la piscina e' stata riaperta a Maggio.

Il sindaco parla invece della River Walk, ossia della camminata galleggiante sul fiume di oltre 1 km, e costata qualche milione di dollari, che l'alluvione aveva strappato via.
E' adesso ufficiale che sara' rifatta, secondo nuovi ed alti standard, a cominciare dal 2013. Tempo previsto per la consegna dei lavori: giugno 2014.

Quasi un anno fa avevo parlato della decorazione delle signal boxs, in questo post.
Il sindaco mi dice che e'stato annunciato il vincitore e c'e' la foto relativa alla migliore opera. Ebbene, per strada ho visto decorazioni molto migliori di quella piu' votata.
Non si merita un link!

Infine, udite udite, e' stato finalmente piantato il 2 milionesimo albero! In una citta'
soffocante come Brisbane ci voleva! Ahah!
Se volete saperne di piu', leggetevi Il milionesimo albero.

Grazie Sindaco!

giovedì 23 febbraio 2012

Sanita'


Giorni fa ho dovuto dedicare tempo prezioso al rimborso delle spese sanitarie, operazione che in Banania sarebbe da tempi biblici e fegato corroso.

Ma andiamo per ordine.

In Australia non c'e' un medico personale. Nel senso che nessuno ha assegnato un dottore in particolare. Ognuno va dove meglio crede.
Di solito nei centri commerciali sono presenti delle sorte di cliniche che riuniscono 4 o 5 dottori, e che quindi, data la comodita', hanno un generoso bacino di utenti.
Ma in ogni caso, se vuoi vedere un medico, si tratta di telefonare a quello che piu' ti garba e prendere l'appuntamento.

Negli studi non c'e' mai la fila di gente moribonda come da noi. Basta presentarsi all'ora concordata e tempo 5 minuti si sta dicendo 33.
Dopo la visita, che viene classificata dal medico -tramite il pc- in base alla gravita' del paziente, si ritorna alla reception e la signorina in teoria gentile ci chiede il conto.
Solitamente per una cosa comune come l'influenza o il mal d'orecchie il costo della visita e' di circa 60 dollari.
Se il medico ritiene necessario una qualche analisi, in 4 e quattr'otto tira fuori il kit apposito usa e getta e seduta stante si ha una prima lettura delle urine o del sangue. Stesso dicasi se occorre una lastra per il piede fratturato del bambino.
Ovviamente il conto sale in proporzione, ma i tempi per queste prime valutazioni sono ridotti a zero.

Quando ci si appresta a pagare la signorina verifica se il paziente e' intitolato alla copertura da parte della sanita' pubblica. E' infatti in vigore da una decina d'anni circa una sistema pubblico il cui scopo e' sgravare la popolazione meno ricca dalle spese sanitarie di base.
Nonostante quindi ufficialmente la sanita' pubblica, e gli ospedali pubblici, esistano, la maggior parte degli australiani si affida comunque alle agenzie private ed alle loro offerte, sia perche' magari non rientrano nelle fasce aventi diritto all'aiuto statale, sia per poca fiducia nei servizi offerti dallo Stato. (Come sono ingenui.. vedessero quello che vediamo noi..)

Se capita di aver invece bisogno di una visita specialistica, bisogna prima recarsi dal medico di base il quale deve emettere "l'impegnativa", chiamamola cosi', con la quale e poi possibile prendere un appuntamento nello studio specialistico di nostra scelta.

Anche in questo caso tempi ridotti a pochi giorni d'attesa. Appuntamento, visita, pagamento. Lastre, ultrasuoni, endoscopie, raggi fotonici, pugni rotanti, alabarde spaziali? Fatto.

Ora, chi ha una assicurazione privata, ossia quasi tutti, paga e poi si preoccupa di avere indietro il rimborso delle spese previsto dal contratto.
E da qua ero partito.

Pensate alla mia attitudine mentale mentre mi recavo a chiedere dei soldi indietro con ricevute vecchie addirittura di qualche mese!
No, scherzo! Non vivo -piu'- mica in Banania!

Una volta seduto alla scrivania della signora e ho rovesciato una cartelletta di carte.
La tipa ha attivato il computer e ha cominciato a scartabellare tra scontrini e fogli vari, mentre io leggevo sorridendo l'avviso appeso al muro che ricordava ai signori clienti che non era possibile rimborsare spese piu' vecchie di 2 anni. (..ah! che ingenui..)

Ad un certo punto tragedia italica: uno scontrino non era accompagnato da ricevuta emessa dal dottore! Come si poteva fare? Semplice: la signora ha telefonato all'ufficio del dottore, dove un' altra impiegata in 5 minuti ha rintracciato la spesa di quel giorno, ha tirato fuori la fattura, e l'ha spedita via fax alla tipa seduta di fronte a me. Risolto.

A quel punto era tempo del rimborso. La tipa mi ha spiegato le percentuali per ogni categoria di spesa e mi ha detto il totale. Proveniente da una paese in cui avrei sicuramente perso tutto, ho sorriso come una pasqua e mi sono dichiarato soddisfatto.
(chissa' se la signora si stesse aspettando qualche lamentela..)

Ha quel punto ho tirato fuori il mio bancomat, la tipa l'ha passato sulla macchinetta, ha inserito l'importo, e i soldi erano sul mio conto. Fatto.

Gia', perche' se col bancomat i soldi possono uscire dal conto, perche' non ci potrebbero rientrare?

Insomma, ricordate la pubblicita' della Pick Indolor che diceva: "gia' fatto?"


ps: Quando si chiede il rimborso non si deve neanche compilare niente, basta infatti presentare la tessera di iscrizione all'assicurazione privata. Tutti i dati sono gia' li dentro, no? Ma queste sono cose dell'altro mondo per un mondo come la Banania..

lunedì 23 gennaio 2012

Notti estive


Se qualcuno di voi passasse da queste parti e chiedesse ad un australiano com'e' l'estate nel Queensland, questo vi risponderebbe descrivendovi il deserto del Sahara.

Visioni di caldo e sofferenza, sudate senza fine, tormento ed angoscia.
L'inferno.

Potreste pure notare uno sguardo di sufficienza mentre tenta di spiegare a voi, poveri europei, cosa voglia dire CALDO.

La cosa piu' divertente e' che nelle estati qua trascorse non ho riscontrato queste difficolta'. Sara' pure per via del fatto che 'non ci sono piu' le stagioni di una volta', ma credetemi se vi dico che per ogni estate ho registrato la massimo una settimana di vero caldo. Di quello cioe' che ti fa dormire con tutte le finestre spalancate in cerca di un filo d'aria e la voglia di raggomitolarti nel frigorifero.
Per il resto tutto assolutamente normale, anzi.
Dato che l'estate e' la stagione delle piogge, alle volte capitano settimane in cui piove sempre ed il cielo e' nero e pesante, e la temperatura magari non sale oltre i 25 gradi, che e' una bella temperatura ma non puo' essere paragonata a qualcosa che faccia soffrire.
Insomma, agosto a Milano e' molto ma molto ma molto peggio della temibile estate del Queensland.

Ma loro non lo sanno, e si comportano come se fossero appena sbarcati dopo 7 mesi di navigazione e ancora ricordano benissimo, e con malinconia, la freschissima e ridicola estate Londinese!
Non mi spiego altrimenti l'uso smodato del condizionatore.
Non posso descrivervi il freddo che si prova nei negozi, al cinema, negli uffici pubblici e nei centri commerciali, compresi quelli nuovissimi e aperti all'esterno, per i quali non oso pensare quale sproposito si spenda in energia per refrigerarli.

Mmm, forse un paragone ce l'ho.
L'aria condizionata infatti non viene mai spenta, neanche in inverno. Ed in effetti, quando a giugno ci sono tipo 17 gradi e cammini con calze, scarpe, jeans, maglietta e giacca, ed entri sul treno o alla posta, si sta bene proprio esattamente come fuori.

Immaginatevi passare tutta la mattina con 29 gradi e 70% di umidita', andare in giro in pantaloncini e infradito come fanno loro, e poi entrare d'un colpo in un ambiente a 17 gradi.
Da pazzi.

Essendo questo il Paese delle cose al contrario, non succede quindi che in inverno si abbia caldo ad entrare nei negozi e ci si debba spogliare, ma invece che d'estate si abbia freddo e ci si debba coprire!

Ormai vado sempre al cinema con il kit anti ipotermia: calzettine da mettere sopra i piedi nudi, maglietta a maniche lunghe da aggiungere a quella che indosso, e giacca a vento per i casi estremi. Non sto scherzando!

E poi la cosa piu' strana e' uscire da un locale vedendo i nuvoloni neri e preparandosi a quella botta di vento e gelo con la quale sono cresciuto, ed essere invece investito da un confortevole abbraccio caldo ed umido. E tiro un sospiro di sollievo.

In ogni caso, come dicevo l'estate mi pare semplicemente estate, e una delle cose piu' belle d'estate per me e' fare le passeggiate notturne, durante le quali ti godi una volta di piu' tutto questo verde e la pace in cui ancora Brisbane vive.

Vi lascio dunque con alcune foto fatte durante le ultime camminate notturne in centro.


La camminata lungo il fiume, nella city, proprio sotto i grattacieli, e lungo i bei locali che godono di una vista notturna fantastica.


Stessa camminata, verso l'altra parte, con lo Story Bridge a dominare la scena.

Sempre stesso percorso, ma poco piu' in la', dove la city lascia spazio ai giardini botanici. Sull'altro lato la parete di roccia di Kangaroo Point, completa di tutto l'occorrente per chi vuole praticare le arrampicate. (e completa di baretto in cima, e panchine, e una piazzetta, e terrazzi e barbeque con vista sulla city)

La piscina pubblica e gratuita di South Bank, direttamente a ridosso del fiume, completa di sabbia, luci, bagnini e gente in cerca di refrigerio.

Foto del titolo - la city vista da South Bank, al tramonto, fotografata dal bordo della piscina qua sopra.

domenica 22 gennaio 2012

Nuotando con gli squali




E' estate e io cerco di dimenticare le lontane e vaghe e brutte notizie che arrivano dallo stivale con dei bei weekend al mare.

Divido le mie rilassanti nuotate con bambini in vacanza, genitori in vacanza, surfisti in vacanza (ma perche', lavorano i surfisti??) e bagnini a lavoro.
E poi soprattutto divido le mie nuotate con gli squali, le meduse e tanti altri pericoli piu' o meno nascosti.

Se la parola 'pericoli' in generale vi stuzzica, ne avevo dato una infarinata in questo post.

Ma come si vive il mare in Australia?

Beh, l'approccio al mare e' completamente diverso dal nostro, e credo contano soprattutto due fattori: il sole e la vicinanza.
Per noi, per la maggior parte di noi, si tratta di andare al mare durante l'unica vacanza annuale di 15 giorni. Un periodo durante il quale dobbiamo abbronzarci il piu' possibile, e soprattutto cercare di riposarci sfruttando le piccole dune di sabbia come soffici cuscini su cui dormire. L'acqua, il mare, in molte localita' non e' granche', e serve piu' che altro a rinfrescarci il sonnacchioso pomeriggio.
Nelle localita' piu' gettonate poi, esiste questo fenomeno per me marziano dei 'bagni', che rendono le spiaggie di fatto degli ambienti chiusi, completi di servizi che sono superflui al 90% e che soprattutto devi pagare.

Qua in Australia ovviamente i bagni non esistono e i migliaia di chilometri di spiaggia che si hanno a disposizioni sono totalmente liberi e pienamente godibili.
Questo e' un popolo che gira felicemente scalzo in citta', sull'asfalto, nei parchi, nel fango dei vialetti di casa quando piove. Figuratevi se qualcuno possa sentire il bisogno di avere un passerella fino al bagnasciuga per non insabbiarsi le scarpe!

Ma dicevo del sole e della vicinanza.
Sostanzialmente tutta la popolazione 'bianca' australiana vive mediamente ad un' ora -massimo- di distanza dalla costa. Questo fa si che andare al mare non sia un miraggio sospirato per 11 mesi ma una possibilita' concreta per ogni giornata libera dell'anno.
Ma il sole e' un nemico per via della vicinanza del continente con il famoso, ed un po' dimenticato, Buco dell'Ozono, e rende le dormite sotto il sole alquanto rischiose.
No. Diciamo che una persona sana di mente la dormita sotto il sole non la prende neanche in considerazione. Il sole e' cosi' caldo ed intenso che non si resiste 10 minuti e la tua pelle nel mentre e' gia' arrossata.
L'Australia e' il Paese con la piu' alta percentuale di casi di Melanoma.

Questi due fattori rendono dunque l'approccio al mare abbastanza diverso da quello italico. Aggiungete la passione degli Ozy per lo sport in generale, ed ecco la fotografia che ne viene fuori:

Andare al mare significa recarsi in localita' mediamente belle, dall'acqua cristallina e sabbia bianca e rumorosa. Significa parcheggiare piu' o meno facilmente. Significa tirare giu' dall'automobile la canoa, od il surf, o il kitesurf, o il windsurf, o il SUP, o magari la barchetta o il gommone, con gli scii d'acqua, e/o tutto l'occorrente per pescare. Significa avere una tenda da mare invece di un ombrellone, e quasi sicuramente alcune sedie pieghevoli e la borsa frigo per le birre ghiacciate che non devono mancare mai.
Significa indossare sempre costume e maglietta protettiva, ed entrare in acqua a fare una delle mille attivita' fisiche, e spesso portarsi tre le potenti onde dell'oceano anche i pargoletti che parlano appena.
Significa uscirne dopo un'ora e farsi la doccia ed usare i bagni pubblici che sono presso qualunque spiaggia. Significa sistemarsi sotto gli alberi, in un bel verde sempre curato, ad usare i barbeque pubblici per cuocere gli hamburger sorseggiando una birra. Significa godersi il pomeriggio all'ombra mentre si chiacchiera con gli amici e si guardano gli altri fare evoluzioni sulle onde.
Significa fare sempre il bagno tra le bandiere dei bagnini, che ogni giorno in base alle correnti, alla marea ed alle onde, scelgono il punto piu' sicuro per il pubblico. Significa ubbidire ai bagnini, che sono una organizzazione indipendente di volontari che va avanti grazie alle donazioni della gente, e che godono di tantissimo rispetto per l'incredibile lavoro che fanno, dovendo salvare le persone trascinate via da potenti correnti o attaccate da squali affamati.
Significa sfruttare il mare per fare sport, o comunque una attivita' fisica e divertente, che niente ha a che vedere con l'abbronzarsi o il dormire!

Significa anche sapere che la sotto, dove non vedi, il mare e' vivo e ricco di animali.
Alcuni piccoli, altri grandi, qualcuno enorme.
Soprattutto qualcuno e' cacciatore, e potrebbe pensare di assaggiarti.

Gli attacchi degli squali sono abbastanza comuni.
Ora le statistiche affermano che essere attaccati da uno squalo e' un po' come essere beccati da un fulmine. Insomma, ovviamente le nostre automobili sono enormemente piu' pericolose. Pero' e' una possibilita' che esiste.
Andare al mare da queste parti significa sapere che non solo gli squali, ma anche un altro po' di animali potrebbero farti male.
Significa, quando sei la che te la godi e l'acqua e' calda come un brodo, avere un brivido lungo la schiena e la voglia di tornare a riva.
Significa anche sapere che quell'elicottero che passa ogni tanto sta proprio controllando che non ci siano pesci particolari nelle vicinanze, e che se suona una sirena, prima di fare domande e' il caso di mettere i piedi sulla subbia.

Significa fidarsi di quelli che controllano le spiagge, e donar loro le monete che hai in tasca quando li incontri nei centri commerciali.

Significa anche capire un po' come funzionano le correnti, e leggere e dare retta ai cartelli .
Parlando di pericoli significa, forse piu' di ogni altra cosa, mai, e ripeto mai fare il bagno in una magnifica spiaggia senza bagnanti..


Alcuni bagnini con le relative bandiere entro le quali bisogna bagnarsi. La spiaggia e' immensa. Entrare in acqua in un altro punto non e' vietato, ma se succede qualcosa non potrai poi lamentarti che sono arrivati tardi..


Stessa giornata. A Noosa, al riparo del Capo che smorza e ordina le onde, una sfilza di bambini si prepara ad una gara acquatica utilizzando una sorta di surf che consente di stare inginocchiati. Lo stesso strumento utilizzato dai bagnini.
Si allontaneranno decisamente dalla spiaggia. Nessuna paura.
A torso nudo turisti scriteriati.

giovedì 12 gennaio 2012

Review 2011

Con rammarico ammetto di aver cannato alcuni appuntamenti ed alcuni post che avrebbero condito la fine del 2011, ed adesso galleggio in un limbo di mezze idee e mezze intenzioni.

Il blog fa questo effetto: piu' ci scrivi, piu' hai da aggiungere, meno ci scrivi, meno ci pensi!

In ogni caso vi sottopongo ora una breve lista dei miei post preferiti del 2011 selezionati da me stesso medesimo. Una piccola guida per chi pensa di essersi perso qualcosa ma non ha voglia di cercare.

Il primo post che vi sottopongo risponde alla classica domanda: ma come/dove vivono gli australiani? Beh, per quanto riguarda il Queensland eccovi qua:

..in una cazzo di palafitta..

Ma come mangiano gli australiani?

Ma a me mi fa schifo

E i graffitti per le strade?

Arte da strada

Ma e' vero che..?

A testa in giu'

Ed il turismo?

Sui viaggi e dintorni

Ma non dovevi scrivere del Kookaburra?

Il Gorilla fortunato e la cacca misteriosa


Buon ripasso!
A proposito, per chi non ne ha abbastanza, c'e' anche il Review 2010!