lunedì 23 gennaio 2012

Notti estive


Se qualcuno di voi passasse da queste parti e chiedesse ad un australiano com'e' l'estate nel Queensland, questo vi risponderebbe descrivendovi il deserto del Sahara.

Visioni di caldo e sofferenza, sudate senza fine, tormento ed angoscia.
L'inferno.

Potreste pure notare uno sguardo di sufficienza mentre tenta di spiegare a voi, poveri europei, cosa voglia dire CALDO.

La cosa piu' divertente e' che nelle estati qua trascorse non ho riscontrato queste difficolta'. Sara' pure per via del fatto che 'non ci sono piu' le stagioni di una volta', ma credetemi se vi dico che per ogni estate ho registrato la massimo una settimana di vero caldo. Di quello cioe' che ti fa dormire con tutte le finestre spalancate in cerca di un filo d'aria e la voglia di raggomitolarti nel frigorifero.
Per il resto tutto assolutamente normale, anzi.
Dato che l'estate e' la stagione delle piogge, alle volte capitano settimane in cui piove sempre ed il cielo e' nero e pesante, e la temperatura magari non sale oltre i 25 gradi, che e' una bella temperatura ma non puo' essere paragonata a qualcosa che faccia soffrire.
Insomma, agosto a Milano e' molto ma molto ma molto peggio della temibile estate del Queensland.

Ma loro non lo sanno, e si comportano come se fossero appena sbarcati dopo 7 mesi di navigazione e ancora ricordano benissimo, e con malinconia, la freschissima e ridicola estate Londinese!
Non mi spiego altrimenti l'uso smodato del condizionatore.
Non posso descrivervi il freddo che si prova nei negozi, al cinema, negli uffici pubblici e nei centri commerciali, compresi quelli nuovissimi e aperti all'esterno, per i quali non oso pensare quale sproposito si spenda in energia per refrigerarli.

Mmm, forse un paragone ce l'ho.
L'aria condizionata infatti non viene mai spenta, neanche in inverno. Ed in effetti, quando a giugno ci sono tipo 17 gradi e cammini con calze, scarpe, jeans, maglietta e giacca, ed entri sul treno o alla posta, si sta bene proprio esattamente come fuori.

Immaginatevi passare tutta la mattina con 29 gradi e 70% di umidita', andare in giro in pantaloncini e infradito come fanno loro, e poi entrare d'un colpo in un ambiente a 17 gradi.
Da pazzi.

Essendo questo il Paese delle cose al contrario, non succede quindi che in inverno si abbia caldo ad entrare nei negozi e ci si debba spogliare, ma invece che d'estate si abbia freddo e ci si debba coprire!

Ormai vado sempre al cinema con il kit anti ipotermia: calzettine da mettere sopra i piedi nudi, maglietta a maniche lunghe da aggiungere a quella che indosso, e giacca a vento per i casi estremi. Non sto scherzando!

E poi la cosa piu' strana e' uscire da un locale vedendo i nuvoloni neri e preparandosi a quella botta di vento e gelo con la quale sono cresciuto, ed essere invece investito da un confortevole abbraccio caldo ed umido. E tiro un sospiro di sollievo.

In ogni caso, come dicevo l'estate mi pare semplicemente estate, e una delle cose piu' belle d'estate per me e' fare le passeggiate notturne, durante le quali ti godi una volta di piu' tutto questo verde e la pace in cui ancora Brisbane vive.

Vi lascio dunque con alcune foto fatte durante le ultime camminate notturne in centro.


La camminata lungo il fiume, nella city, proprio sotto i grattacieli, e lungo i bei locali che godono di una vista notturna fantastica.


Stessa camminata, verso l'altra parte, con lo Story Bridge a dominare la scena.

Sempre stesso percorso, ma poco piu' in la', dove la city lascia spazio ai giardini botanici. Sull'altro lato la parete di roccia di Kangaroo Point, completa di tutto l'occorrente per chi vuole praticare le arrampicate. (e completa di baretto in cima, e panchine, e una piazzetta, e terrazzi e barbeque con vista sulla city)

La piscina pubblica e gratuita di South Bank, direttamente a ridosso del fiume, completa di sabbia, luci, bagnini e gente in cerca di refrigerio.

Foto del titolo - la city vista da South Bank, al tramonto, fotografata dal bordo della piscina qua sopra.

domenica 22 gennaio 2012

Nuotando con gli squali




E' estate e io cerco di dimenticare le lontane e vaghe e brutte notizie che arrivano dallo stivale con dei bei weekend al mare.

Divido le mie rilassanti nuotate con bambini in vacanza, genitori in vacanza, surfisti in vacanza (ma perche', lavorano i surfisti??) e bagnini a lavoro.
E poi soprattutto divido le mie nuotate con gli squali, le meduse e tanti altri pericoli piu' o meno nascosti.

Se la parola 'pericoli' in generale vi stuzzica, ne avevo dato una infarinata in questo post.

Ma come si vive il mare in Australia?

Beh, l'approccio al mare e' completamente diverso dal nostro, e credo contano soprattutto due fattori: il sole e la vicinanza.
Per noi, per la maggior parte di noi, si tratta di andare al mare durante l'unica vacanza annuale di 15 giorni. Un periodo durante il quale dobbiamo abbronzarci il piu' possibile, e soprattutto cercare di riposarci sfruttando le piccole dune di sabbia come soffici cuscini su cui dormire. L'acqua, il mare, in molte localita' non e' granche', e serve piu' che altro a rinfrescarci il sonnacchioso pomeriggio.
Nelle localita' piu' gettonate poi, esiste questo fenomeno per me marziano dei 'bagni', che rendono le spiaggie di fatto degli ambienti chiusi, completi di servizi che sono superflui al 90% e che soprattutto devi pagare.

Qua in Australia ovviamente i bagni non esistono e i migliaia di chilometri di spiaggia che si hanno a disposizioni sono totalmente liberi e pienamente godibili.
Questo e' un popolo che gira felicemente scalzo in citta', sull'asfalto, nei parchi, nel fango dei vialetti di casa quando piove. Figuratevi se qualcuno possa sentire il bisogno di avere un passerella fino al bagnasciuga per non insabbiarsi le scarpe!

Ma dicevo del sole e della vicinanza.
Sostanzialmente tutta la popolazione 'bianca' australiana vive mediamente ad un' ora -massimo- di distanza dalla costa. Questo fa si che andare al mare non sia un miraggio sospirato per 11 mesi ma una possibilita' concreta per ogni giornata libera dell'anno.
Ma il sole e' un nemico per via della vicinanza del continente con il famoso, ed un po' dimenticato, Buco dell'Ozono, e rende le dormite sotto il sole alquanto rischiose.
No. Diciamo che una persona sana di mente la dormita sotto il sole non la prende neanche in considerazione. Il sole e' cosi' caldo ed intenso che non si resiste 10 minuti e la tua pelle nel mentre e' gia' arrossata.
L'Australia e' il Paese con la piu' alta percentuale di casi di Melanoma.

Questi due fattori rendono dunque l'approccio al mare abbastanza diverso da quello italico. Aggiungete la passione degli Ozy per lo sport in generale, ed ecco la fotografia che ne viene fuori:

Andare al mare significa recarsi in localita' mediamente belle, dall'acqua cristallina e sabbia bianca e rumorosa. Significa parcheggiare piu' o meno facilmente. Significa tirare giu' dall'automobile la canoa, od il surf, o il kitesurf, o il windsurf, o il SUP, o magari la barchetta o il gommone, con gli scii d'acqua, e/o tutto l'occorrente per pescare. Significa avere una tenda da mare invece di un ombrellone, e quasi sicuramente alcune sedie pieghevoli e la borsa frigo per le birre ghiacciate che non devono mancare mai.
Significa indossare sempre costume e maglietta protettiva, ed entrare in acqua a fare una delle mille attivita' fisiche, e spesso portarsi tre le potenti onde dell'oceano anche i pargoletti che parlano appena.
Significa uscirne dopo un'ora e farsi la doccia ed usare i bagni pubblici che sono presso qualunque spiaggia. Significa sistemarsi sotto gli alberi, in un bel verde sempre curato, ad usare i barbeque pubblici per cuocere gli hamburger sorseggiando una birra. Significa godersi il pomeriggio all'ombra mentre si chiacchiera con gli amici e si guardano gli altri fare evoluzioni sulle onde.
Significa fare sempre il bagno tra le bandiere dei bagnini, che ogni giorno in base alle correnti, alla marea ed alle onde, scelgono il punto piu' sicuro per il pubblico. Significa ubbidire ai bagnini, che sono una organizzazione indipendente di volontari che va avanti grazie alle donazioni della gente, e che godono di tantissimo rispetto per l'incredibile lavoro che fanno, dovendo salvare le persone trascinate via da potenti correnti o attaccate da squali affamati.
Significa sfruttare il mare per fare sport, o comunque una attivita' fisica e divertente, che niente ha a che vedere con l'abbronzarsi o il dormire!

Significa anche sapere che la sotto, dove non vedi, il mare e' vivo e ricco di animali.
Alcuni piccoli, altri grandi, qualcuno enorme.
Soprattutto qualcuno e' cacciatore, e potrebbe pensare di assaggiarti.

Gli attacchi degli squali sono abbastanza comuni.
Ora le statistiche affermano che essere attaccati da uno squalo e' un po' come essere beccati da un fulmine. Insomma, ovviamente le nostre automobili sono enormemente piu' pericolose. Pero' e' una possibilita' che esiste.
Andare al mare da queste parti significa sapere che non solo gli squali, ma anche un altro po' di animali potrebbero farti male.
Significa, quando sei la che te la godi e l'acqua e' calda come un brodo, avere un brivido lungo la schiena e la voglia di tornare a riva.
Significa anche sapere che quell'elicottero che passa ogni tanto sta proprio controllando che non ci siano pesci particolari nelle vicinanze, e che se suona una sirena, prima di fare domande e' il caso di mettere i piedi sulla subbia.

Significa fidarsi di quelli che controllano le spiagge, e donar loro le monete che hai in tasca quando li incontri nei centri commerciali.

Significa anche capire un po' come funzionano le correnti, e leggere e dare retta ai cartelli .
Parlando di pericoli significa, forse piu' di ogni altra cosa, mai, e ripeto mai fare il bagno in una magnifica spiaggia senza bagnanti..


Alcuni bagnini con le relative bandiere entro le quali bisogna bagnarsi. La spiaggia e' immensa. Entrare in acqua in un altro punto non e' vietato, ma se succede qualcosa non potrai poi lamentarti che sono arrivati tardi..


Stessa giornata. A Noosa, al riparo del Capo che smorza e ordina le onde, una sfilza di bambini si prepara ad una gara acquatica utilizzando una sorta di surf che consente di stare inginocchiati. Lo stesso strumento utilizzato dai bagnini.
Si allontaneranno decisamente dalla spiaggia. Nessuna paura.
A torso nudo turisti scriteriati.

giovedì 12 gennaio 2012

Review 2011

Con rammarico ammetto di aver cannato alcuni appuntamenti ed alcuni post che avrebbero condito la fine del 2011, ed adesso galleggio in un limbo di mezze idee e mezze intenzioni.

Il blog fa questo effetto: piu' ci scrivi, piu' hai da aggiungere, meno ci scrivi, meno ci pensi!

In ogni caso vi sottopongo ora una breve lista dei miei post preferiti del 2011 selezionati da me stesso medesimo. Una piccola guida per chi pensa di essersi perso qualcosa ma non ha voglia di cercare.

Il primo post che vi sottopongo risponde alla classica domanda: ma come/dove vivono gli australiani? Beh, per quanto riguarda il Queensland eccovi qua:

..in una cazzo di palafitta..

Ma come mangiano gli australiani?

Ma a me mi fa schifo

E i graffitti per le strade?

Arte da strada

Ma e' vero che..?

A testa in giu'

Ed il turismo?

Sui viaggi e dintorni

Ma non dovevi scrivere del Kookaburra?

Il Gorilla fortunato e la cacca misteriosa


Buon ripasso!
A proposito, per chi non ne ha abbastanza, c'e' anche il Review 2010!