giovedì 20 gennaio 2011

..in una cazzo di palafitta..


Disse proprio cosi' quel giornalista di mia conoscenza parlandomi di quando era stato in Australia per intervistare alcuni immigrati.

Io non ci avevo ancora mai messo piede ed ero curioso di sapere cosa aveva visto lui con i suoi occhi.
Mi aveva detto della piccola citta' con le aree pedonali, i negozi, le fontane ecc. ecc., poi aveva aggiunto che il tizio che doveva intervistare stava invece lontanissimo, fuori citta', che era una sorta di pazzo ed abitava "in una cazzo di palafitta" con i serpenti ed i ragni di sotto.

Ancora rido quando ci penso.

Il giornalista aveva frainteso quasi tutto!

Prima di tutto era cascato nel solito equivoco relativo alla City.
Noi quando parliamo di citta' intendiamo il tutto. Nella cultura anglosassone invece per City si intende solo il centro, coi palazzoni, le aree pedonali e commerciali, dato che la maggior parte delle persone vive in sterminati quartieri costituiti da casette singole o quasi.

Quindi lui pensava che la citta' di Brisbane fosse proprio piccola, e che il suo ospite vivesse in una localita' diversa e lontanissima. Lontana lo era, perche' appunto i chilometri si moltiplicano facilmente quando la gente vive in casette coi giardini invece che ammassati in grigi palazzi. Ma anche se non l'aveva capito, si trattava sempre di Brisbane, che al contrario di quanto pensava di aver capito, ha un'estensione ragguardevole.

Ed arrivo alla palafitta.

Questo Stato dell'Australia in passato e' stato caratterizzato dalla costruzione di particolari case di legno rialzate che hanno preso il nome di Queenslanders.

Le Queenslanders possono riproporre diversi stili architettonici come il Coloniale, il Vittoriano e cosi' via, ma tutte sono accomunate dalla presenza di una piu' o meno bella veranda a circa due metri da terra, sospese su esili paletti.


Non fatevi ingannare. Anche questa graziosa casetta e' rialzata, vedete le scale? Da notare poi l'inutile Ute parcheggiata davanti. Proprio Ozy! La veranda? Sul retro.


Il perche' della palafitta e' dovuto principalmente al clima tropicale.
I primi poveri e sprovveduti inglesi mal sopportavano il caldo di queste latitudini, e l'idea era quella di consentire al vento di passare sotto le assi di legno del pavimento per tenere al fresco gli ambienti.
In secondo luogo ci si teneva ad una certa distanza dalle formiche e dalle temute termiti, ma anche dai ragni, dai serpenti e altri mille insetti e rettili.
Terzo, si teneva la casa al riparo dalle alluvioni torrenziali tipiche della zona, e quarto, si evitava di spendere denaro ed energie per livellare il terreno sul quale costruire, che veniva lasciato cosi' com'era.

Questo tipo di case hanno indubbiamente un loro fascino.
Pero' nella mia mente forgiata tra i pesanti palazzi europei, non possono che sorgere alcune obiezioni.

Prima di tutto lo dice anche la favola dei tre porcellini che se vuoi stare tranquillo devi usare i mattoni (e le fondamenta).
Quando in tv passano le immagini dei disastri, anche quello appena successo proprio qua, ci si meraviglia nel vedere le case portate vie, intere, dall'acqua.
No, allora, nessuna meraviglia per favore. Sono leggere casette di legno senza fondamenta. E' ovvio che un fiume le possa portare via o che un tornado le sventri. Non hanno nessuna robustezza e possono pure prendere fuoco, se e' per quello!

Insomma, gia' solo il concetto non e' grandioso.

Secondo: queste case hanno bisogno di essere curate, altrimenti sono dei tuguri. E ne ho visto in giro di tuguri!
La vernice si scrosta dai muri, le scale si disfano, le assi dei pavimenti si allargano, il tetto di lamiera ovviamente non isola dal caldo, le finestrine tipo della casa di barby non isolano dal freddo invernale, di sotto diventa una foresta impenetrabile dove si moltiplicano i ragni e le blatte che poi salgono in casa a farsi un giro, sul tetto si stabiliscono gli opossum e si finisce col vivere nella casa dei film dell'orrore.

Le ho viste coi miei occhi e conosco tante persone che hanno abitato in case in cui di notte si passava il tempo a sentire i passi di enormi ragni andare a caccia per le pareti.

Tornando al giornalista mi chiedo dove fosse andato a finire per quella intervista, se avesse visitato una queenslander decrepita, o se parlava di ragni e serpenti sotto la palafitta per le sue paure personali, tipiche di chi e' appena arrivato.

Una Queenslander dei giorni nostri, ben tenuta. Lo spazio sotto casa diventa ovviamente un posto auto. E se con l'auto butti giu' il paletto di sostegno?


Sempre piu' in alto


Qui devono badare a che il parcheggio non diventi foresta e habitat per simpatici animaletti..


Una bella casa di tre piani il cui retro rivela la sua solidissima base




Le queenslander e l'alluvione

Nonostante l'altezza da terra per migliaia di case e' stato impossibile evitare che il fango arrivasse fino al tetto.
Oltre alla possibilita' di aver perso tutto l'arredamento, molti hanno dovuto buttare giu' le moderne e fradicie pareti di cartongesso, sventrando tutto. Nonostante ora le montagne di rifiuti siano state portate vie, nonostante le strade siano pulite e percorribili, nonostante le case siano state svuotate e ripulite, per le queenslanders si tratta di attendere almeno 6 mesi che il legno si asciughi per bene, prima di poter iniziare una qualsiasi lavoro di ristrutturazione.
In questo periodo a Brisbane non si trovano piu' case in affitto perche' oltre 3000 famiglie hanno dovuto cercare una nuova sistemazione, saturando definitivamente il mercato degli affitti gia' messo a dura prova dal numero impressionante di studenti stranieri in continuo arrivo.



Sulla via del tugurio.
Cosa si celera' dietro quelle assi marcie? la scala arrugginita reggera'? A che temperatura arriva quel tetto in lamiera? Le finestre della lego serviranno a qualcosa?




sabato 15 gennaio 2011

Get out! - Ricostruzione

L'acqua si e' ritirata molto piu' velocemente di quanto ci si aspettasse.

La terribile alluvione del 74 non e' stata superata in altezza ne in longevita', per cosi' dire.
Probabilmente i danni sono si molto maggiori, perche' oggi Brisbane e' ben diversa da quel paesone di provincia degli anni 70.

La situazione e' complessa da capire e descrivere, per chi come me si trova a dover imparare qualsiasi cosa di un Paese straniero. Osservo, ascolto, valuto e mi gratto la testa.
E' tutto molto differente da cio' a cui ero abituato.

Prima di tutto i politici.
In tv si sono visti sono il sindaco, la presidente(ssa) del QLD, il (la) Primo(a?) Ministro(a?) australiano ed il capo dell'opposizione del Governo Federale. Quattro persone in tutto. Le ultime due giusto per garantire il supporto di tutta l'Australia, ma mai in prima fila.
Nessuno ha mai accennato ad una polemica. Nessun ente o figura importante a qualsiasi livello a denunciato mancanze, ritardi o semplici colpe.
Niente di niente.

Il leader dell'opposizione anzi ha detto qualcosa di questo tipo:
"Non e' il momento per giocare alla politica. Il Governo locale e federale stanno agendo bene per far fronte ad una situazione catastrofica. Noi controlleremo che il Governo utilizzi bene le risorse per la ricostruzione.
E' invece importante che chi non ha subito danni, esca di casa ed aiuti chi e' stato sfortunato.
Get Out and start to help! Uscite ed iniziate ad aiutare!"

E questo appello e' stato poi ripetuto da tutti, presentatori televisivi compresi.

"Get out and help your neighbours. This is the australian spirit! We have been throught many difficult times, and the australians know what to do."
"Esci di casa ed aiuta i tuoi vicini. Questo e' lo spirito australiano! Ne abbiamo viste tante nel tempo, e sappiamo cosa dobbiamo fare."

In particolare Anna Bligh, Presidente del QLD, ha pronunciato una frase che e' gia' entrata nei cuori dei cittadini:
"We are queenslanders! This weather may break our hearts, but it will not break our will!"
"Siamo queenslanders! Questo tempo (metereologico) ci potra' anche spezzare il cuore, ma non ci spezzara' la volonta' "

E da qui e' nato un fiume di retorica patriottistica. Frasi scontate di autocelebrazione che sarebbero stucchevoli se non fosse per cio' che e' appena successo.
Pero' questa enfasi, questa carica, questa retorica ovvia, ha l'effetto di pompare gli animi ed, in parole povere, far muovere il culo alla gente!

Non so come o in che modo, ma con l'acqua ancora alle caviglie ed il fango a bloccate chilometri di strade cittadine, la macchina per la ricostruzione era gia' in moto.
Migliaia di persone sono scese in strada armati di pale, scope e stracci, carriole e secchi, ed ha iniziato a lavorare.

Non ho sentito discorsi sul come, sul quando, sulle priorita', su mega commissioni straordinarie anticrisi da nominare, poi eleggere, e poi rendere operative per iniziare a ragionare sul da farsi.
Niente.

Get out and start to help.
E la gente e' uscita in strada ed ha cominciato a ricostruire la propria citta'.

Poi, ripeto, senza aver sentito di coordinamenti speciali ecc ecc, sono arrivati i pompieri, la polizia, l'esercito. Le squadre per ricollegare la corrente elettrica, l'acqua.
La Marina Militare e' al lavoro nella Moreton Bay per ripulire il mare dai detriti portati dal fiume e le barchette pilota del porto commerciale trainano via i relitti lungo il Brisbane River. Gli elicotteri dell'esercito portano i rifornimenti di carne, frutta e verdura ai supermercati perche' molte autostrade e vie cittadine sono ancora bloccate. I giocatori delle squadre di football e di altri molti sport, eroi cittadini, spalano il fango come tutti gli altri. Ci sono poi quelli che portano acqua, bibite e panini, o assistenza sanitaria a chi lavora.
Tutto e' in moto.

Hanno organizzato le squadre dei volontari. Bisogna registrasi nei centri di raccolta dove i bus del trasporto pubblico vengono utilizzati per portare i volontari dove piu' serve.
In un giorno sono stati registrati 7000 volontari, ma il conteggio e' in difetto di tutte quelle persone che semplicemente sono usciti di casa ad aiutare i vicini.

Non ho mai visto tanta gente per strada.
E' un momento incredibile e commovente.
Ed anche una lezione.

Non so quanto tempo occorrera', ma sono gia' sicuro che tornara' tutto come prima.

Abbiamo aiutato sconosciuti a ripulire case in cui il fango arrivava al soffitto. Siamo stati ringraziati ed abbracciati. Altri ci hanno dato da bere e da mangiare, alcuni hanno scattato foto per ricordarci.
Sono rientrato che ero un relitto marrone. Ma mi sentivo bene.


Aggiornamento - Domenica 16 gennaio

Sono le 11 del mattino ed ho appena sentito Anna Bligh aggiornare il pubblico sulla situazione.

L'alluvione ha coperto un area di 500.000 km quadrati.

4 giorni fa l'acqua stava soffocando la city ed i suoi grattacieli. 10 dei piu' importanti, tra cui quelli governativi, erano "fuori servizio". Ad ora sono rimasti solo 5 palazzi in difficolta' che dovrebbero essere resi operativi per mercoledi'.

Il porto commerciale puo' tornare ad operare da domani.

Le strade sono quasi tutte riaperte e per la fine della settimana la situazione nei supermercati tornera' normale.

L'aviazione sta fotografando tutto il QLD per tenere traccia delle aree colpite per il futuro.

Il Governo federale e quello locale hanno messo a disposizione ulteriori 10 milioni di dollari ciascuno per aiutare le famiglie in difficolta'. Il canale ufficiale per la raccolta dei fondi ha toccato 85 milioni di dollari. Tutto questo denaro andra' alla popolazione, mentre i costi della ricostruzione delle infrastrutture pubbliche sara' a carico delle casse statali.
Ad oggi il governo locale sta gia' distribuendo il denaro al ritmo di 100 pratiche all'ora, ossia hanno gia' servito 42.000 richieste, nella misura di 1.000 dollari ad adulto e 400 dollari per minore. Per impedire che questo processo rallenti, funzionari dagli altri Stati sono in arrivo per dare il cambio 24 ore su 24.
Ovviamente poi si trattera' di valutare i danni alle proprieta' e distribuire denaro in somme maggiori.

92 scuole sono state colpite dall'acqua ma per il 28 gennaio tutte saranno in gradi di iniziare il nuovo anno scolastico.

Il numero dei volontari registrati e' salito a 12.000. A questi bisogna sempre aggiungere alcune migliaia di altri che non hanno avuto modo di recarsi a registrarsi.

Sono state arrestate 10 persone per furto nelle case e nei capannoni abbandonati. Data la situazione, la pena per il furto e' stata duplicata da 5 a 10 anni di carcere.
Venerdi 14 due dei dieci arrestati hanno passato la prima notte dietro le sbarre. Non ho sentito altro in merito, ma immagino che ad oggi anche gli altri otto siano al fresco.



mercoledì 12 gennaio 2011

Una bella giornata tragica

Come si suol dire il destino e' beffardo.
E che risate si e' fatto il destino alle spalle dei poveri abitanti di Brisbane.

Oggi infatti, 12 gennaio 2011, dopo mesi di incessanti piogge torrenziali, la citta' si e' svegliata con un bel sole estivo, caldo. Alle 7 c'erano gia' 25 gradi ed il cielo era azzurro come mai in questi mesi, e gli uccellini cantavano allegramente.

Solo che immense zone e migliaia di case lungo il fiume, e non solo, hanno iniziato la giornata sott'acqua.
Ho visto con i miei occhi la marea del fiume salire e mangiarsi minuto dopo minuto i gradini che separano le passeggiate lungo il fiume dalla piscina pubblica di South Bank e da tutto il moderno Centro Culturale della citta'.

L'acqua e' salita e non ci sono stati sacchi di sabbia a fermarla.

Le proporzioni dell'alluvione sono impressionanti.
Non solo i quartieri lungo il fiume sono sotto, ma lo sono anche molti altri attraversati da quelli che fino a poco tempo fa erano piccoli affluenti, ed anche altri ancora in cui i tombini non sono piu' in grado di disperdere l'acqua piovana.

E' un disastro.

Il cuore della citta' e' stato evaquato in mattina ed in attesa dell'acqua e' stata tolta la luce ai scintillanti palazzi che ricordano Manhattan.
Allo stesso modo questa notte, mentre scrivo, e' tutto buio. Le strade sono bloccate ed in cielo passano incessanti gli elicotteri. Sembra si sia in attesa delle bombe tedesche o alleate, ed invece e' la citta' che affoga.

E' sempre possibile spostarsi perche' Brisbane sorge su un mare di colline piu' o meno alte. Alcuni viali trafficati scorrono proprio sul dorso delle colline ed in queste ore stanno raccogliendo sostanzialmente tutto il traffico in movimento.
In qualsiasi punto si scenda verso il fondo di una discesa e' probabile che si incontri l'acqua e che si debba tornare indietro. E' una sorta di labirinto con un solo, o quasi, percorso possibile.

Il fiume si e' portato via i pontili del trasporto pubblico, le passeggiate, le siepi, i cassonetti, gli interni delle case e dei locali, pezzi d'asfalto, alberi, barche, distrugge i parchi pubblici e le migliaia di case e aziende di questa bella citta'.

E' un disastro vastissimo.
E' quasi mezza notte e mancano ancora 4 ore ad uno dei picchi previsti, che dovrebbe superare il famigerato livello dell'alluvione del 74.

Un amico mi diceva che la diga che teneva il fiume ha aperto le chiuse ad un livello di "carico" del 180%. Cio' significa che le autorita' hanno spinto al limite la tenuta dell'impianto sperando che smettesse di piovere. Ma il destino se la ride ed ormai non e' piu' possibile far niente se non aspettare che passi.

Oggi c'era il sole e la citta' e' affogata.

lunedì 10 gennaio 2011

Ma la Niña e' arrivata?

Ho due o tre post pronti da sfornare ma ho poco tempo e con quello che sta' succedendo non posso fare a meno di parlarne ancora.

Non ho piu' sentito parlare della Nina (che ora non riesco a scrivere correttamente) ma le condizioni in cui versa il Queensland in queste ore sono terribili.

Avrete sicuramente sentito che aree grandi come la Francia e la Spagna messe insieme sono attualmente sott'acqua, sommerse da pioggie copiosissime ed interminabili.

Sino ad adesso pero' la crisi ha coinvolto regioni interne, bassamente popolate, ed i danni maggiori sono relativi all'agricoltura, alle infrastrutture ed alle poche piccole medie aziende dell'interno. Per esempio, uno dei danni piu' gravi e' che e' attualmente in difficolta' l'esportazione del carbone all'estero.

Nelle ultime 48 ore pero' l'acqua e' arrivata a colpire cittadine sempre piu' a sud e sempre piu' grandi. L'angolo sud orientale del QLD e' dove vive e lavora la maggior parte degli abitanti di questo Stato. E l'alluvione sta inesorabilmente arrivando.

Il sindaco di Brisbane ha appena affermato che se attualmente non ci fosse una diga a monte del Brisbane River, la citta' sarebbe gia' stata nelle condizioni del 1974*, o quasi. Ma la pressione ed il livello dell'acqua e' tale che comunque la diga deve farla passare.
Ecco perche' i cittadini che vivono lungo il fiume sono stati messi in allerta. La citta' sa che l'acqua sta arrivando (il fiume e' colmo da almeno un mese ma non ho mai avuto tempo di scattare una foto decente) e si prepara.

Anche in questo caso pero' nessuna polemica, nessuna accusa, nessun panico.
Come per le cittadine dell'interno che hanno visto l'acqua alzarsi ora dopo ora, la gente si organizza ed aspetta. Le liti da circo e le notizie urlate a cui sono abituato qua non ci sono.

Nel mentre immagino che tra poche ore faranno il giro del mondo le immagini di cio' che e' successo a Toowoomba, una piccola e bella cittadina nelle vicinanze: mentre ovunque l'acqua e' semplicemente salita di livello, qua un vero e proprio fiume di fango in piena ha sommerso le vie principali con una furia impossibile. Le immagini sono incredibili. Al momento 8 morti e 72 dispersi.

Una troupe di Channel 7 in elicottero ha filmato una macchina con 2 o 3 occupanti a bordo andare letteralmente alla deriva per i campi. Le persone all'interno hanno chiesto aiuto ma sull'elicottero non c'era niente e nessuno che potesse aiutarle. Hanno dato l'allarme e sono volati a prendere qualcuno del personale d'emergenza, ma quando son tornati sul posto la vettura non c'era piu'.

Non ho mai visto tanta pioggia in vita mia.


*Da qui si deduce che nel 74, a seguito del disastro, fu progettata e costruita una diga per proteggere la citta'. Cosa che si e' rivelata giusta e utile.
Mi vengono in mente invece certe opere, come semplici strade, che da noi non vedranno mai la fine dei lavori..

mercoledì 5 gennaio 2011

Aspettando la Niña2



A quanto pare in Banania si sono accorti ora che qua nel Queensland e' piovuto un po', e persone vicine ci raccontano che autorevoli tg del calibro di studio aperto -in minuscolo- lanciano l'allarme alluvione.

Bene. Sia chiaro che non c'e' nessun allarme alluvione. C'e' solo l'alluvione.

Non ci sono edizioni speciali ed inviati che chiedono ai bambini se sono tristi di aver perso i giocattoli.
Son 6 mesi che piove e nel Queensland peraltro sono abituati a ricevere cicloni tropicali sulla testa ogni estate.
Non c'e' panico, non c'e' allarme, non c'e' nessuno che gioca a spaventare la gente. Non e' neanche vero che ci sia l'allarme coccodrilli o serpenti perche' nel nord Australia i coccodrilli ed i serpenti ci sono sempre e sono ovunque.
Esistono squadre di pronto intervento il cui lavoro e' catturare e rimettere in liberta' i coccodrilli che durante la stagione delle pioggie finiscono a farsi un giro in piscina delle case piu' belle.

Quindi, ripeto, non credete ai tg italiani.

In tv non ci sono politici che si accusano di aver causato disastri, ne' politici che promettono miracoli. In tv i politici non ci sono. Non ci sono neanche pseudo esperti del nulla con i modellini di plastica invitati da Vespa, a far ascolti sulla pelle degli altri.
In tv non ci sono neanche gli speciali.

L'alluvione e' una cosa che e' capitata. Ne parlano durante il telegiornale aggiornando sulla situazione e finisce la.

I militari stanno aiutando ad evacuare chi e' sott'acqua ed a distribuire viveri provenienti dalle donazioni.
Diversi Stati europei, e non, hanno offerto il loro aiuto ma oggi la Governatrice del Queensland ha detto che chiederanno solo aiuti specifici se e quando ne avranno bisogno.
Oggi un Generale dell'esercito e' stato posto a capo di una commissione per coordinare i lavori di ricostruzione tra Queensland e Governo centrale. Le priorita' sono date alle strade ed alle ferrovie che collegano i centri piu' importanti del QLD rurale. Siccome le distanze sono enormi, i collegamenti sono fondamentali.
Il Generale sara' in carica per 6 mesi e la prima cosa che ha detto e' che lui e' un cittadino del QLD e che fara' del suo meglio per aiutare la sua gente, a partire da oggi stesso.

Negli ultimi giorni e' piovuto meno ma sono attese altre piene e comunque per alcune cittadine si tratta di attendere settimane intere prima che l'acqua receda.

Ripeto: l'alluvione c'e' ma l'allarme no.
Nessuno piange disperato e la maggior parte della gente, come negli Stati Uniti, possiede una assicurazione sulla casa, relativa proprio ai capricci del tempo che ripeto, nel QLD sono scontati.

Cio' non vuol dire che siano tutti felici e contenti ma l'abisso che separa l'attitudine delle persone e dei media locali da quelli della banania, e' forse piu' profondo dell'Oceano che li separa.