mercoledì 23 giugno 2010

Napoleone


Ogni volta che passo in biblioteca non posso fare a meno di portarmi a casa uno dei tanti opuscoli sulle cose da vedere o fare nella zona.
Questa volta ne ho preso una sull'eredità storica della città, incuriosito da quanta storia possano riuscire a vendermi in un posto come questo..

Lo sfoglio e, oltre ai soliti 4 edifici imperdibili, scopro che Brisbane ha un considerevole numero di piccoli musei, spesso gratuiti, dedicati ai più diversi argomenti. Ad esempio c'è il museo dei tram, non più in circolazione, o quello delle telecomunicazioni, nel palazzo della Telstra (come se a Roma la sede della Telecom fosse aperta al pubblico e contenesse un museo gratuito), o ovviamente quello dei cimeli di guerra, quando la città fu quartier generale degli Alleati che combattevano nel Pacifico.

Rimugginando su cosa potrei aver voglia di vedere arrivo all'ultima pagina e trovo 2 righe sull'isola di Sant'Elena.
Mmmm...
Ex carcere (ovviamente), qualche rudere, fantastica vista sulla Moreton Bay, traghetti passeggeri. Sono già convinto! Altro che tram arrugginiti, farfalle sottovetro, telefonini grandi come citofoni o medaglie al valor militare! Si va in gita nella baia!

Prendo la mia cartina e vedo un pò se l'isola c'è. Eccola là. Ad un tiro di schioppo dalla foce del fiume. Piccolina. Parco Nazionale (ovviamente). C'è disegnato il simboletto dei traghetti che partono da una località in una piccola baia che si chiama..
si chiama Waterloo!

Ma che è questa storia? Sant'Elena, Waterloo... ma vuoi vedere che la Storia, proprio quella con la S maiuscola è passata di qua per un capriccio del destino? Uno di quei piccoli fatti o risvolti che per semplicità vengono lasciati fuori dei libri scolastici? Che forse Napoleone ha rischiato di finire qua giù? O che la nave che l'ha portato in esilio proveniva dal Queensland? O ha finito il servizio qui? Qual'è il link che collega il grande Imperatore corso con questa parte del mondo?

Consulto internet.
Ecco l'isola. Carcere aperto nel 1866 per punire i peggiori galeotti della nuova colonia.. considerato di massima sicurezza, circondato dal mare dalle forti correnti, squali e meduse, era praticamente impossibile scappare..
..diversi i tentativi falliti ancor prima di entrare in acqua.. solo un prigioniero è scappato, ad inizio '900, grazie alla collaborazione ed alla barca di una guardia..
..la fuga, sospetta, più lunga è stata di 10 giorni, durante i quali il prigioniero si era nascosto nel controsoffitto di un edificio.. arresosi per fame..

Si, ma Napoleone?

Parco Nazionale. Gite guidate giornaliere, di poche ore. Pranzo incluso. Capirai..
Un pò troppo cara.
Nessun trasporto pubblico a 7 dollari come per Stradbroke Island. Mannaggia..
Mmm.. stò cambiando idea..

Si, ma Napoleone? Che c'entra?

Eccolo! Napoleone!
Soprannome affibiato ad un aborigeno esiliato sull'isola nel 1826! (prima del carcere!)
Nient'altro.

Che delusione! Ma come? Ma chi era? Perchè lo chiamavano Napoleone?
Niente.

Allora me lo invento io.
Questo Napoleone era figlio di madre aborigena e padre inglese. Abbandonato, cresciuto ai margini della colonia, incuriosito dagli usi e costumi degli invasori, ha tirato avanti vivendo a contatto dei primi abitanti bianchi, vestendo gli stracci dismessi degli inglesi. Trattato come un animale da compagnia è stato soprannominato Napoleone per la sua passione per i vestiti appariscenti.
Accusato di furto di vestiario e patate, fu esiliato crudelmente sull'isola, che veniva usata per tenere in quarantena i nuovi arrivati.

'Dove sei in servizio domani?'
'Domani mi tocca andare da Napoleone!'

'Ahah! Su Sant'Elena? '

'Sant'Elena?'
'L'isola su cui hanno esiliato Napoleone. Si chiama Sant'Elena.'
'Si, si.. ridi tu.. Sant'Elena.. ti ci mando io!'

Comunque non ci voglio più andare. Meglio aspettare ancora un poco e per quel prezzo farsi una bella gita in barca nella baia a vedere i delfini, gli squali e soprattutto le gigantesche balene passare ad un tiro di schioppo. Non vedo l'ora.


..Napoleone.. chissà chi eri..

venerdì 18 giugno 2010

Presto, c'è la partita!



In questi ultimi giorni gli australiani sono stati presi da una certa frenesia.

Hanno lasciato presto l'ufficio, hanno corso per strada, si sono barricati in casa o nei pubs con le birre d'ordinanza pronte sul bancone. Come per magia la città si è svuotata ancora prima del solito ed un certo silenzio è calato per le strade lasciate in mano ai pipistrelli ed ai tassisti indiani.

Macchè mondiali e mondiali! Mondiali dei miei stivali! Sudafrica cosa? dove?
Non scherziamo per favore! Qui stiamo parlando di football, non di football!*

Si è appena giocata la 30° edizione del State of Origin Series, ormai una classica ed imperdibile sfida tra i migliori giocatori della NRL provenienti dal Queensland e dal New South Wales. Una sorta di mega-derby interstatale per rivendicare la supremazia sportiva del proprio stato!



Il perchè di questa competizione ha un'origine classicamente inglese, e nasce nel 1900 quando un giornalista del New South Wales, lamentandosi delle vittorie conseguite dai team del Queensland grazie ai giocatori del NSW, proponeva una sfida in cui ogni giocatore avrebbe giocato per il proprio Stato e non per una squadra qualsiasi.

Come la fanno complicata gli inglesi lo sappiamo, e il dibattito è andato avanti per 70 anni (!!) fino a quando le richieste in tal senso sono state finalmente esaudite con la prima edizione dello State of Origin Series applicata al campionato di AFL (football*) nel 1977.
Ma col tempo questa sfida è andata perdendo interesse. La questione è complicata e non ho dedicato molto tempo a capirla. In qualche modo credo c'entri anche il fatto che l'AFL, popolarissimo e ricchissimo, è un campionato quasi interamente interno al Victoria.

Dunque, da quando nel 1980 è iniziata la sfida delle sfide nella NRL, la rivalità tra QLD e NWS ha conquistato tutti e ad oggi sembra che tutta l'Australia si fermi per guardare chi conquista il trofeo al meglio di 3 partite.

I capitani delle squadre con il trofeo prima del match


Per la cronaca, l'altra sera il Queensland, o meglio, i Maroons hanno vinto per la 5° volta consegutiva! Record!

Foto che immortala la terza vittoria di fila

*Per capire quando mi riferisco al football e non al football, vi rimando alla lettura del post "football, facile no?"

giovedì 10 giugno 2010

Gli amici del Kookaburra



Nonstante l'arrivo degli europei abbia causato danni irreparabili, e nonostante la gran parte del continente sia quasi un deserto, anche stando in città si vive continuamente a contatto con tantissime specie animali che sembrano non aver nessuna paura dell'uomo.

I ragni sono praticamente ovunque, alcuni serpenti li si può incontrare nei quartieri più boscosi (andate a vedere lo foto del post 'il milionesimo albero'), iguane, lucertole grandi e piccole e tartarughe vivono tranquillamente nei parchi cittadini, gli opossum si scatenano di notte arrampicandosi sugli alberi, sui pali della luce, nei balconi di casa, mentre il cielo è solcato dalle grandi ali delle flying fox, pipistrelli grandi come gatti.

Ma sono gli uccelli a non avere limiti.
Nei parchi della città, soprattutto alla domenica quando la gente va a godersi il sole arrostendo salsicce nei barbeque comunali, si può assistere all'invasione degli ibis e dei gabbiani (silver gull), aguerritissimi nella lotta per conquistare i resti del cibo umano. Sono spesso affiancati da sparuti esemplari di bush turkey, tacchini selvatici, molto timidi e perennemente perdenti.
Un famelico ibis, in guerra con i silver gull ed il timido bush turkey, nell'ordine


Da non sottovalutare pure la sfrontatezza del yellow throated miner, che l'altro giorno ai giardini botanici ha preteso le patatine fritte quasi dalla mia mano, mentre un ibis continuava a girare sotto le gambe del tavolo.
(in realtà é proibito dare da mangiare agli animali selvatici, per questone di dieta)


Camminando per starda non si può fare a meno di notare i possenti e fastidiosi corvi neri, dall'incessante, sgraziato e forte richiamo. Sono ovunque e sembrano voler annichilire la concorrenza. Ma quando si arriva in prossimità degli alberi giusti, il fastidioso verso dei corvi è annullato dall'incessante guerra dei pappagalli colorati (rainbow lorikeets), bellissimi e liberi.
(Gli stessi che da noi esistono solo in gabbia e sono pure cari!)
La sfida tra i grandi casinisti della città non conosce soste


Sempre facendo due passi, nella stagione giusta, si può venire attaccati dalle australian magpie (stessa famiglia dei corvi, forse gazzeladre) o dalle masked lapwing, che non vogliono intrusi vicino ai loro nidi.
Gli attacchi si concretizzano in ripetuti voli radenti sulla testa dei passanti


Facile poi incontrare il crested pigeon ed il dusky moorhen, vicino ai laghetti, in compagnia del piccolo willy wagtail, che scodinzola continuamente.
Crested Pigeon, dusky moorhen e il willy wagtail, nell'ordine


Poi non posso non aggiungere due pennuti per i quali ho tristemente pagato un biglietto d'ingresso.
Uno è l'Emù, enorme, buono, un tempo libero e diffuso (così come il Cassowary) e uno è questo:
il bush stone-curlew, che non ho mai visto in giro. Stava anche lui tristemente dentro la gabbia, ma la cosa assurda è che ad un metro di distanza ce n'era un altro, libero, che gironzolava annoiato!

Comunque questa foto immortala il mio scambio di idee con l'emù:
Mentre il Cassowary rimaneva perplesso..


Tornando alla nostra passeggiata, ogni sera in città, proprio tra le macchine ed i vetri dei grattacieli, si può sentire il particolare e forte verso del pied currawong.


Ed ecco quindi un esempio di alcuni versi che si sentono continuamente per le strade di Brisbane:



Ma questa brevissima panoramica dei pennuti che si incontrano continuamente per le strade di questa città, nella quale ho tralasciato i grandi e furibondi pappagalli sulphur crested cookatoo, nonchè le comuni papere e i cigni dei laghetti, senza contare i giganteschi pellicani che stanno vicino al mare, tutto ciò che ho scritto, dicevo, non è altro che l'introduzione per dire che ogni mattina veniamo svegliati non dalle urla del kookaburra, ma dal canto del pied butcherbird, un uccello in grado di emettere una gran varietà di suoni.

Ecco qua un video su youtube in cui il nostro amico si scatena in varie interpretazioni.


L'esemplare che canta ogni mattina qua a Spring Hill si limita ad una sorta di imitazione del gufo, ma va avanti per qualche ora!

giovedì 3 giugno 2010

Pomodoro e rosmarino



Come mio solito non presto mai attenzione alle sculture che infestano gli angoli delle città di tutto il mondo. In particolar modo se sono "d'arte moderna", che spesso fa rima con brutte ed incomprensibili.

Così ho sempre snobbato alcune strane forme che stanno in un angolo della città ed a cui passo vicino quasi tutti i giorni. Finchè qualche settimana fa ho notato che tutto d'un tratto è comparsa una bella aiuola di rosmarino, pianta esotica ed altrimenti visibile solo nella sezione mediterranea dei Giardini Botanici di Mount Coot-tha.

Il rosmarino mi ha sorpreso talmente che mi sono fermato in adorazione (e odorazione, anche), e ho avuto finalmente la grazia di dedicare la mia attenzione anche alle sculture della piazzetta.
Ho pure scoperto che hanno una sorta di didascalia in pietra, ad altezza piedi ed integrata nel muretto del marciapiede, per spiegare ai poveri ignoranti come me di cosa si tratta.

Ebbene, trattasi della personale interpretazione del mito greco da parte del nostro illustre connazionale Arnaldo Pomodoro. Le sculture, che non credo affatto siano state scolpite, sono state donate alla città in occasione dell'Expo dell'88, e dopo esser state presenti alla fiera, hanno passato diversi anni nella piazza del comune, fino al presente posizionamento.

L'ornamento artigianale fa parte di un'iniziativa benefica che non ha a che fare con le sculture


Mi chiedo se qualcuno, un politico, un ingegnere od un architetto, o forse un assessore di origini italiane, abbia avuto l'illuminazione di accostare i cespugli di rosmarino alle opere del Pomodoro.

Certo che se avesse avesse speso un attimo per chiamare i parenti della vecchia Patria, forse avrebbe capito che col Pomodoro sarebbe servita qualche piantina di basilico, e magari dell'origano!


Il rosmarino, in primo piano, copre qualche bel metro di lunghezza e chiude virtualmente la piazzetta dal lato dove i pedoni non devono attraversare. Ma il basilico?

martedì 1 giugno 2010

Fermo o sparo!


Sono appena stato oggetto dell'alcool test da parte della polizia stradale.

Percorrevo un viale a 3 corsie, un senso unico, per tornare a casa. Da lontano ho visto i segnali luminosi che di solito indicano i lavori in corso, ed ho dovuto rallentare e rinunciare così alla rincorsa che permette al mio potente mezzo di arrampicarmi sulle alture di Spring Hill senza procedere a passo d'uomo.

Arrivato in prossimità dei segnali mi sono accorto che erano opera della polizia.
2 vetture occupavano la corsia di sinistra, altre 2 erano parcheggiate lungo il bordo strada a destra e i coni di plastica creavano due strette corsie obbligatorie lungo le quali 10 agenti, 5 per corsia, fermavano 10 utenti alla volta.
Non c'era scampo.

Ogni agente aveva la macchinetta dentro cui soffiare per misurare il tasso alcolemico, ed ogni pochi secondi erano pronti per un nuova misurazione.
Il traffico era completamente bloccato e tutti gli utenti della strada presenti in quel momento hanno dovuto sottoporsi al test.

Sò che se vieni beccato ti sequestrano la patente immediatamente e sei costretto a lasciare la macchina lungo strada se non c'è nessuno con te che possa guidare. (poi ovviamente ci sono le multe)

Essendo stato però il primo in fila del mio "gruppo" di utenti, non ho potuto vedere se qualcuno è incappato nella trappola dei poliziotti.
E' anche vero che erano le 10:30 del mattino e che nonostante la fama degli australiani di esser beoni, era un pò difficile essere brilli a quell'ora.

L'agente mi ha augurato buona giornata e son ripartito senza preoccuparmi delle sventure altrui.
La rincorsa per la salita era ormai persa.