E' notte qua a Brisbane.
Sono le 23:40 e scrivo e sudo contemporaneamente. L'estate si avvicina e le notti, che sono state sempre un fresco sollievo, diventano calde e umide.
Il cielo è coperto cosicchè non è possibile vedere la Croce del Sud od Orione capovolto dominare il firmamento verso nord-est.
La città riposa silenziosa e calma. Molto più calma delle sorelle europee.
A quest' ora per le vie principali sono aperti solo alcuni fast-food e dei pub stile irlandese, turisti e studenti sono gli unici avventori, magari anche chiassosi e ubriachi, ma sempre pochi se paragonati a quello che succede nelle capitali europee alla stessa ora.
Il traffico è irrisorio e il cinquanta per cento delle auto che circolano adesso sono taxi. Nessuno gira in moto. Qualcuno in bicicletta, col casco obligatorio per legge.
Sicuramente in Queen St. adesso c'è anche qualche giramondo che tenta di racimolare qualche dollaro suonando una chitarra, o qualche altro strumento, e riempendo l'aria della sua malinconia personale, suonando di spiaggie e cieli e donne incontrate chissà dove chissà come.
Tutti i negozi sono inesorabilmente chiusi.
La maggior parte degli australiani riposa nelle loro camere da letto con i muri di legno o compensato all'interno di più o meno gradevoli casette con giardino negli infiniti, ordinati, puliti quartieri di questa città che arriva all'orizzonte ma vive come fosse provincia.
Gli opossum possono finalmente andare a caccia di rifiuti e si arrampicano sui pali della luce o sugli alberi, frugano nei cestini, si azzuffano furiosamente.
Nel cielo volano silenziosi le flyingfox, enormi pipistrelli, che planano indisturbati tra le pareti dei grattacieli, mentre le luci di questi ultimi si riflettono sul largo e placido fiume, che scorre tra i quartieri e gira tortuoso sino alla foce, dove la sua acqua incontra la Moreton Bay (Baia di Moreton). Laggiù, se la luna alta in cielo come il sole a mezzogiorno potesse splendere, si vedrebbe il profilo delle grandi isole di sabbia di Moreton e Stradbroke, ancora coperte di verde lussureggiante.
Tra quegli alberi anche stanotte campeggiano decine di gruppi di turisti. Forse stanno ancora intorno al fuoco a chiacchierare, qualcuno starà facendo l'amore, e nessuno si accorge dei delfini e degli squali e delle tartarughe e delle balene che nuotano nell'oceano proprio la, giusto davanti alle due grandi isole.
E' notte e c'è silenzio.
Vorrei farmi una passeggiata e vedere ciò che ho appena scritto.
O forse vorrei farmi un volo tre le cime dei palazzi e respirare aria fresca e vedere le luci delle case arrivare fino al mare in lontananza, come quando a Macomer ti affacci sull'altopiano di Abbasanta e vedi lontanissime quelle lucine gialle e ti chiedi se davvero c'è qualcuno laggiù in quel preciso momento.