Nelle ultime settimane vi sara' capitato di sentire nominare Brisbane a causa del G20.
L'evento e' stato importante per la citta' che solo un'altra volta, Expo88, e' stata sotto gli occhi della comunita' internazionale.
La preparazione e' iniziata, o forse dovrei dire, ha iniziato a raggiungermi, ben piu' di un anno prima. A lavoro sono arrivate puntuali e continue email di aggiornamento sulla situazione. Quale situazione? direte voi.
Beh, tutti gli uffici, i lavoratori, le aziende, i commercianti, i condominii, i residenti, i trasporti, i volontari, gli operatori turistici, i gestori dei parchi, le scuole, alunni e insegnanti, le piscine, i campi da gioco, gli ospedali, tutte le persone e tutte le attivita' in centro citta' hanno dovuto partecipare e prepararsi a qualsiasi situazione di emergenza. Non solo, ai vertici delle amministrazioni si e' discusso a lungo sull'oportunita' di chiudere il centro, in quali termini e per quanto tempo.
Insomma, consci delle proteste e delle violenze accadute in alter parti del mondo, non si e' lasciato nulla al caso. E in un eccesso di prudenza, che non fa mai male, alla fine si e' deciso di chiudere, in tutti i sensi, il centro citta', e mandare in ferie forzate tutti per una settimana, Non solo, nei tg hanno continuamente invitato la gente a non recarsi in centro e a farsi un bel weekend al mare.
Giusto per la cronaca aggiungo che tutti gli edifici del centro, nonostante la chiusura, hanno dovuto partecipare ad una lunga serie di simulazioni di evacuazione nei sei mesi precedenti, e per le tre settimane precedenti all'evento, tutti i parcheggi pubblici (interni ai grattacieli e altre strutture) sono stati resi inacessibili.
Ma questa e' l'Australia, e la preparazione al G20 non ha comportato solo misure di sicurezza: con altrettanto anticipo sono stati creati nuovi gruppi di volotari, specificatamente istruiti, per accogliere i visitatori (oltre 3000 ospiti internazionali di solo accompagnamento ai politici!), un nuovo sito turistico informativo specifico per l'evento, un mese di eventi artistici gratuiti e non in giro per la citta', treni e bus gratuiti, luci colorate su tutti i ponti e palazzi di Brisbane (luci controllate elettronicamente le cui combinazioni erano possibile pianificare, per chiunque volesse, tramite registrazione ad un sito web), e altro ancora.
Insomma, se da un lato ci hanno scassato i maroni con la sicurezza, dall'altro e' stata una gioia uscire la sera, nelle settimane precendenti, a godere di luci, musica, bancarrelle, e aria di festa il tutto condito da un clima gia' estivo.
Ma come e' andata alla fine?
Ovviamente tutto liscio e pacifico. I due o tre cortei di protesta erano formati da poche centinaia di persone che reclamavano diritti, rispetto e pari opportunita' per le comunita' aborigine e attenzione all'ambiente. Ho avuto l'impressione che nei siti italiani si cercasse di pompare "la protesta" ma non e' successo proprio niente degno di nota. Una partita di calcio in banania causa piu' disastri che 2 giorni di opinabili vertici internazionali da queste parti.
Ma a parte tutto volevo concludere segnalando il lavoro di decorazione che il comune ha messo in moto per abbellire i -pochi- grigi muri della citta' agli occhi degli ospiti.
Queste opere che vi segnalo sono spuntate dal giorno alla notte proprio vicino a dove lavoro, sui pilastri della linea ferroviaria:
Questo e' invece il sito ufficiale:
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