La Great Divide Renge è la grade ed unica vera catena montuosa dell'Australia.
Essa divide, seguendo il profilo della costa est da nord a sud, la verde, ricca, abitata zona costiera, dal rosso, povero, deserto centro del continente.
La settimana scorsa siamo andati a visitare lo Springbrook National Park, al confine tra il Queensland e il New South Wales, proprio sui primi rilievi della Great Divide Renge, e precisamente sui costoni di un immenso cratere vulcanico da cui si gode della vista sull'Oceano Pacifico.
Panorami incantevoli, foreste sub tropicali, canguri, ragni, lucertole e pennuti di tutti i tipi, cascate che si tuffano giù dal costone per un centinaio di metri, ma anche famigliuole in gita, aree picnic, bagni pubblici, parcheggi, guardie forestali, percorsi segnati e ben curati, strade asfaltate, indicazioni... relax.
Non è la prima volta che andiamo a visitare foreste e luoghi segnalati come imperdibili, ed ogni volta capita che sbagliamo l'approccio e ci avanza del tempo.
Il fatto è che siamo cresciuti in un paese in cui alcune località incantevoli, siano esse storiche o naturalistiche, semplicemente non sono neanche segnalate. Occorre sapere che esistono, occorre chiedere la strada, occorre una cartina, occorre trovare dove poter lasciare la macchina, trovare il sentiero, occorre non perdere il sentiero..
Qua invece ti convincono a fare centinaia di chilometri per vedere un solo albero di 300 anni, per dire, e quando arrivi scopri che non avresti mai potuto sbagliare la strada, dato il numero di indicazioni, che il parcheggio, immerso nella foresta, è a 150m dall'albero, che ci sono le panchine per sedersi, che il percorso è perfettamente curato, che ci sono le ringhiere per non sporgersi troppo, le tabelle informative sul percorso e sulla natura del luogo, e che non c'era niente di più semplice, facile e rilassante che farsi una passeggiata tra le bestie dell'Australia.
Così noi, allo stesso modo, avevamo pianificato di vedere tre o quattro cascate da raggiungere a piedi, un punto panoramico spacciato per "Il più bello di tutti", ed una grotta formata da una cascata, all'interno della quale, di notte, dei vermi luminosi, tali Arachna Campa, avrebbero illuminato la volta creando uno spettacolo mozzafiato.
Il parco valeva assolutamente i chilometri di strada fatta, ma noi, preoccupati di non fare in tempo, abbiamo tristemente rinunciato ad alcuni percorsi sul ciglio dell'ex vulcano, per paura di non fare in tempo ad arrivare alla grotta coi vermi prima che fosse buio!
Ingenui!
Come se non avessimo potuto trovare il parcheggio occupato da famiglie e tour guidati, come se non avessimo potuto trovare la passerella di legno che scendeva tra gli alberi centenari lungo la gola del torrente, come se non avessimo potuto sentire e vedere tutte le altre persone fare avanti ed indietro con le torce..
Siamo invece arrivati dai vermi alle cinque e mezza ed abbiamo aspettato per due ore che arrivasse il buio, giocando a carte sul solito terrazzino di legno panoramico ad un metro dal ciglio della cascatella..
Dentro la grotta, aspettando che i vermi si accendessero sulla volta
Per la cronaca, i vermi emettevano una debole luce verdina, od azzurrina, e là dove si erano raggruppati sembravano stelle nel cielo. Risalendo abbiamo anche trovato alcuni minuscoli funghetti fluorescenti.
Era impossibile fare foto, ma vi lascio mostrandovi invece "il punto panoramico più bello di tutti".
Certo, qua c'è poco spazio, ma la foto che segue è il risultato di 5 foto accostate, circa 120 gradi di visuale a 1008m slm. Si intuisce il bordo semicircolare del cratere sulla sinistra, il dirupo sotto i nostri piedi, ed il mare di fronte a 20km.
Cliccate sulla foto per ingrandirla, cliccate indietro per tornare al blog.
Non sarà il più bello di tutti come vogliono farci credere, ma era spettacolare.
Nessun commento:
Posta un commento