lunedì 11 luglio 2011

Viaggiatori italici

Davvero poco tempo per il blog in questo periodo!

Ma mi passa tra le mani una pagina web del ministero degli esteri marsupiale e trovo conferma di cio' che ho sempre saputo:

gli italiani sono tendenzialmente cittadini di provincia, chiusi in vite preconfezionate dagli usi e costumi storici, ed anche preoccupati del giudizio degli altri.
Un sacco di ragazzi firmano 3 tonnellate di cambiali come Fantozzi al primo avvistamento di stipendio per comprarsi una macchina inutile che finirano di pagare a 50 anni. Si preoccupano dell'Ipad, Ipod, Iqui e Ili, il navigatore, le scarpe firmate e i risparmi di un anno per 15 giorni in un villaggio vacanze in Messico.

Ma fare un anno fuori casa, all'estero?
NO!! Non sia mai! E dove? E come si fa? E la macchina? E il navigatore? E l'esame? E il lavoro? E mamma? E gli amici al baretto il sabato sera?

Saro' pure cattivo e poco obiettivo, ma ho visto troppa gente vivere vite su binari preparati dagli altri. Troppa gente infelice auto-ingabbiata. Quelli che poi un giorno si svegliano a sparano a moglie, figli, nonne e passati. Ma era una persona tranquilla! Dicono poi i vicini..

Ma sto divagando!
Insomma, dalla pagina internet che ho trovato leggo questi dati:

Ragazzi inglesi sotto i 30 anni arrivati in Australia con un visto vacanza-lavoro di un anno nel 2010: 37.000
Ragazzi koreani bla bla bla: 34.000
Tedeschi: 20.000
Francesi: 18.000

Italiani? 5.000



8 commenti:

Eleonora ha detto...

Purtroppo sono d'accordo.

Rita ha detto...

Parole sante! :)

Anonimo ha detto...

Gli Inglesi a 23 anni hanno già una laurea riconosciuta in Australia o in tutto il mondo nella maggior parte dei casi.In Italia a 30 anni stiamo ancora in facoltà a perderci dietro tanta teoria.
L'esperienza del gap year o WHV è ben vista in Inghilterra, hanno la fortuna di conoscere bene la lingua, hanno a disposizione una serie di expo, meeting, lectures dove informarsi e avere una mano per andare in Oz,Canada, New Zealand e al loro ritorno in patria,male che vada, hanno una serie di benefits che permettono loro di vivere in maniera indipendente e decente nel caso in cui siano alla ricerca di un lavoro.In Italia chi vive o lavora all'estero viene considerato fannullone e il whv una perdita di tempo, una volta che ritorna in patria pochissime opportunità visto che la disoccupazione cresce di anno in anno. L' Italia non può essere messa a confronto con UK, Francia e Germania.

Leo

Fed ha detto...

Non hai tutti i torti
e ho scritto infatti che la situazione italica dipende da un mare di cose..

ma la frase magica che tu stesso hai scritto e':
"In Italia chi vive o lavora all'estero viene considerato fannullone e il whv una perdita di tempo".
Perche'?
Perche' bisogna vivere le vite preconfezionate, e guai a fare di testa propria.
Poche opportunita' una volta che rientri? Dunque e' meglio non partire, non godersi un anno di liberta' e nuova vita per la fretta di andare a lavorare in un call center con la laurea in tasca?

Poi la questione del tempo e' un'altra bugia inculcata. Cos'e' mai un anno nell'arco di una vita? Meno di un singolo minuto per un ora! E chi ha perso un anno a scuola allora? E chi si laurea un anno dopo? Tutto perduto?

Idee e paure inculcate da chi ha paura di seguire i propri sogni, da chi e' geloso degli altri, o da chi ha l'orizzonte comodamente vicino e non vuole sentire d'altro.

Anonimo ha detto...

Sono a favore di qualsiasi esperienza all' estero vivo in Inghilterra da due anni.A Novembre sarò in Australia con un WHV.
Ho cercato di dare la mia spiegazione a quel numero ridotto di Italiani che partono per l'Australia; non credo sia solo una questione di aver paura di seguire i propri sogni, molto spesso dipende dalla situazione economica.
Il marcio dell' Italia non sono i giovani ma le istituzioni che sono troppo vecchie di mentalità o troppo tirchie e furbe :)
Leo

Fed ha detto...

Ciao Leo.
Ti ringrazio per essere passato di qua e per aver espresso il tuo punto di vista.
Dato che verrai in Australia, ti faccio i migliori auguri per la tua nuova avventura e spero che tu possa trovare qualche divertente curiosita' tra le pagine di questo blog.

Grazie F

Anonimo ha detto...

arriveranno, arriveranno,...

magari non col WHS: sponsorizzazione da parte di finti familiari;

magari il loro Inglese non sarà da IELTS: più un siculo-napoletano-inglese, altro che cinese+spagnolo-inglese à la Blade Runner (ma non escludo anche qualche polentone dell'ex ricco Nord-Est);

e soprattutto saranno mooolto affamati, per non dire con le pezze al c...

Arriveranno: e allora saranno cavoli dell'Ufficio Immigrazione...

Miles Gloriosus

mariantonietta ha detto...

"E dove? E come si fa? E la macchina? E il navigatore? E l'esame? E il lavoro? E mamma? E gli amici al baretto il sabato sera?"
ho riso un sacco, perché sono le domande che mi fanno sempre sempre
la mia risposta è che mi manca tutto, ma sto benissimo anche qui.