Mentre in banania la vita cittadina si ferma solo in occasione di eventuale finale mondiale di calcio giocata dalla nazionale azzurra, in Down Under sono diversi gli avvenimenti che ipnotizzano la popolazione.
Lo State of Origin di cui ho parlato, The ashes relativo al cricket, le celebrazioni ai caduti in guerra nell'Anzac Day, le varie finali di football AFL e NRL, l'Australia Day di cui ho scritto e forse dimentico ancora qualcosa. Ed ovviamente c'è la Melbourne Cup!
In questo caso non è un torneo di tennis, non ha a che fare con la formula1 e neanche con la vela. Trattasi infatti di una corsa di cavalli.
Ieri 2 novembre, si è disputata la 150° edizione.
L'evento è stato un cataclisma. Hanno cominciato a parlarne da un mese prima e d'un tratto tutto sembrava dipendere dalla Melbourne Cup e dal suo svolgimento.
In tv tutti i talkshow hanno dedicato spazio all'argomento, e tutti sembravano diventati di colpo esperti di cavalli e fantini. Ma a stare bene attenti il tema centrale non era la gara, ma le scommesse e il vestito giusto con cui buttare il proprio denaro!
Donne forse in fila per il bagno che fanno comunque sfoggio dei loro improbabili cappelli
Ore di parole per tenere aggiornato il pubblico sulle quote dei cavalli, su come vestirsi e quale è l'ultimo trend in fatto di abbinamenti e acconciature equine. Storie agonistiche dei cavalli, comparazioni delle quotazioni delle varie agenzie, ospiti internazionali ed emeriti sconosciuti, abiti improbabili e sorrisi smaglianti.
Una fiera, un carnevale mediatico che ha coinvolto tutti.
Non c'è stato ufficio o posto di lavoro in cui non si sia organizzato un pranzo per l'evento, e non si siano raccolte le puntate per le scommesse. Dall'ultimo irraggiungibile piano della Aurora Tower di Brisbane, al baretto che vende fish'n chips a Red Cliff, dal Meriton World Tower di Sydney all'ultima pompa di benzina prima dei 2000km del Simpson Desert. La 150° Melbourne Cup è arrivata ovunque. E non era sola.
Per circa 5 ore la regina di tutte le gare è stata preceduta da una serie di competizioni di contorno che servivano a scaldare i muscoli ai cavalli e svuotare le tasche ai cittadini. Ore di diretta con tanto di mastodontico Boing 777 della Emirates in volo a bassa quota sull'ippodromo stracolmo di gente in mostra. Tra l'altro c'era anche uno sponsor italiano, la Lavazza, che in collaborazione con la Emirates, appunto, regalava settimane da sogno tra Roma, Venezia e Firenze.
Insomma, spero mi abbiate capito.
L'Australia si è fermata per quasi un giorno intero.
E mentre a Melbourne come al solito in 5 minuti passavano dall'inverno all'estate e poi ancora all'inverno, quassù nel Queensland il sole splendeva inesorabile.
Così, complice l'arrivo in città di un amico in viaggio da tempo, ho inforcato gli occhiali da sole e sono andato a respirare l'aria della corsa/festa in pieno centro.
Incrocio tra Leichhardt St. e Edward St. completamente vuoto alle 13:30. Dove sono tutti?
L'area pedonale era completamente ostruita dallo stand di un'agenzia di scommesse e dalla relativa folla. Schermi, videate, dirette, altoparlanti ed ovviamente i banconi della ricevitoria per scommettere sino a pochi secondi dalla partenza. Una marea di turisti confusi sostava cercando di capire cosa succedeva, con accanto le signore australiane imbellettate intente a leggere le ultime quotazioni.
Mi sono fatto prendere dall'euforia. Lo ammetto. All'agenzia di scommesse provvisoria c'erano decine di persone pagate per spiegare ai passanti come scommettere. Ho chiesto, e nonostante la marea di incomprensibili dati sugli schermi, ho constatato che era semplice come compilare il lotto da noi. Al diavolo, mi son detto, 5 dollari in onore della Melbourne Cup! (non si sa mai..)
La ricevitoria volante della TAB tra i turisti e gli scommettitori
Ho consultato gli schermi. Decine di cavalli erano dati a cifre astronimiche, due erano dati ad appena 2 punti, i favoriti, ed alcuni andavano dai 3 ai 5 punti. Mi son detto: le cifre astronomiche saranno relative ai brocchi ed i favoriti magari poi non vincono. Insomma , tra i miei papabili c'erano due bei nomi di cui avevo sentito parlare in mattina: Americain e So you think. Al diavolo, ed ho aggiunto anche quell'altro con la quotazione simile di cui non ricordo il nome. 3 cavalli in tutto. Ma siccome non volevo sprecare denaro proprio a vuoto, ho compilato la scheda dandoli per vincitori, ma anche per piazzati. Vebbè, mi son detto, non facciamo i miserabili a questo punto! Vai con 10 dollari. D'altronde è la Melbourne Cup!
Mi sono messo in fila. Mancavano 10 minuti. Arrivato il mio turno la tipa mi ha chiesto 30 dollari!
Come? dico.
30 dollari. Credo di essere diventato bianco.
Ho deglutito e ho pagato. E mi sono chiesto perchè. Perchè? Ma come avevo fatto? Ma non volevo spenderne 5? Eppure le istruzioni pensavo di averle capite! Mi sono maledetto e mi sono inventato che forse quella ricevitoria era una fregatura nella quale applicavano incomprensibili tariffe alle giocate.
Comunque il mio dramma è stato subito fagocitato dalla partenza della gara.
Un attimo prima del via, d'un tratto, c'è stato silenzio. Anche i commentatori erano zitti. Credo che per 2 o 3 secondi, l'Australia sia rimasta muta, col fiato sospeso.
Poi tutto è esploso. I cavalli si sono lanciati a circa 50kmh lungo la pista, il commentatore urlava frasi sempre più concitate e la gente intorno a me strillava.
Per metà giro o quasi ha condotto quel cavallo che avevo aggiunto all'ultimo monento. Poi, spompato, è sparito nell'anonimato mentre una decina di cavalli si apriva a ventaglio sull'ultimo interminabile rettilineo. A quel punto non ho capito più nulla. Tutti urlavano. Non c'era più l'ordine di gara in sovraimpressione e il commentatore, per quel che ne so, avrebbe pure potuto recitare versi del Corano in aramaico delle Fiandre. Non avrebbe fatto nessuna differenza.
Al traguardo la gente ha esultato per i soldi appena vinti.
Ho aspettato come un fesso di leggere sugli schermi com'era finita perchè sembravo essere l'unico perplesso.
Ho letto i nomi: Americain primo, So you think terzo. Ho riletto. Ho guardato la schedina che avevo in mano. Numero 8 e 11. Americain aveva il numero 8, so you think 11.
Vi lascio così!
It's the Melbourne Cup!
Lo State of Origin di cui ho parlato, The ashes relativo al cricket, le celebrazioni ai caduti in guerra nell'Anzac Day, le varie finali di football AFL e NRL, l'Australia Day di cui ho scritto e forse dimentico ancora qualcosa. Ed ovviamente c'è la Melbourne Cup!
In questo caso non è un torneo di tennis, non ha a che fare con la formula1 e neanche con la vela. Trattasi infatti di una corsa di cavalli.
Ieri 2 novembre, si è disputata la 150° edizione.
L'evento è stato un cataclisma. Hanno cominciato a parlarne da un mese prima e d'un tratto tutto sembrava dipendere dalla Melbourne Cup e dal suo svolgimento.
In tv tutti i talkshow hanno dedicato spazio all'argomento, e tutti sembravano diventati di colpo esperti di cavalli e fantini. Ma a stare bene attenti il tema centrale non era la gara, ma le scommesse e il vestito giusto con cui buttare il proprio denaro!
Donne forse in fila per il bagno che fanno comunque sfoggio dei loro improbabili cappelli
Ore di parole per tenere aggiornato il pubblico sulle quote dei cavalli, su come vestirsi e quale è l'ultimo trend in fatto di abbinamenti e acconciature equine. Storie agonistiche dei cavalli, comparazioni delle quotazioni delle varie agenzie, ospiti internazionali ed emeriti sconosciuti, abiti improbabili e sorrisi smaglianti.
Una fiera, un carnevale mediatico che ha coinvolto tutti.
Non c'è stato ufficio o posto di lavoro in cui non si sia organizzato un pranzo per l'evento, e non si siano raccolte le puntate per le scommesse. Dall'ultimo irraggiungibile piano della Aurora Tower di Brisbane, al baretto che vende fish'n chips a Red Cliff, dal Meriton World Tower di Sydney all'ultima pompa di benzina prima dei 2000km del Simpson Desert. La 150° Melbourne Cup è arrivata ovunque. E non era sola.
Per circa 5 ore la regina di tutte le gare è stata preceduta da una serie di competizioni di contorno che servivano a scaldare i muscoli ai cavalli e svuotare le tasche ai cittadini. Ore di diretta con tanto di mastodontico Boing 777 della Emirates in volo a bassa quota sull'ippodromo stracolmo di gente in mostra. Tra l'altro c'era anche uno sponsor italiano, la Lavazza, che in collaborazione con la Emirates, appunto, regalava settimane da sogno tra Roma, Venezia e Firenze.
Insomma, spero mi abbiate capito.
L'Australia si è fermata per quasi un giorno intero.
E mentre a Melbourne come al solito in 5 minuti passavano dall'inverno all'estate e poi ancora all'inverno, quassù nel Queensland il sole splendeva inesorabile.
Così, complice l'arrivo in città di un amico in viaggio da tempo, ho inforcato gli occhiali da sole e sono andato a respirare l'aria della corsa/festa in pieno centro.
Incrocio tra Leichhardt St. e Edward St. completamente vuoto alle 13:30. Dove sono tutti?
L'area pedonale era completamente ostruita dallo stand di un'agenzia di scommesse e dalla relativa folla. Schermi, videate, dirette, altoparlanti ed ovviamente i banconi della ricevitoria per scommettere sino a pochi secondi dalla partenza. Una marea di turisti confusi sostava cercando di capire cosa succedeva, con accanto le signore australiane imbellettate intente a leggere le ultime quotazioni.
Mi sono fatto prendere dall'euforia. Lo ammetto. All'agenzia di scommesse provvisoria c'erano decine di persone pagate per spiegare ai passanti come scommettere. Ho chiesto, e nonostante la marea di incomprensibili dati sugli schermi, ho constatato che era semplice come compilare il lotto da noi. Al diavolo, mi son detto, 5 dollari in onore della Melbourne Cup! (non si sa mai..)
La ricevitoria volante della TAB tra i turisti e gli scommettitori
Ho consultato gli schermi. Decine di cavalli erano dati a cifre astronimiche, due erano dati ad appena 2 punti, i favoriti, ed alcuni andavano dai 3 ai 5 punti. Mi son detto: le cifre astronomiche saranno relative ai brocchi ed i favoriti magari poi non vincono. Insomma , tra i miei papabili c'erano due bei nomi di cui avevo sentito parlare in mattina: Americain e So you think. Al diavolo, ed ho aggiunto anche quell'altro con la quotazione simile di cui non ricordo il nome. 3 cavalli in tutto. Ma siccome non volevo sprecare denaro proprio a vuoto, ho compilato la scheda dandoli per vincitori, ma anche per piazzati. Vebbè, mi son detto, non facciamo i miserabili a questo punto! Vai con 10 dollari. D'altronde è la Melbourne Cup!
Mi sono messo in fila. Mancavano 10 minuti. Arrivato il mio turno la tipa mi ha chiesto 30 dollari!
Come? dico.
30 dollari. Credo di essere diventato bianco.
Ho deglutito e ho pagato. E mi sono chiesto perchè. Perchè? Ma come avevo fatto? Ma non volevo spenderne 5? Eppure le istruzioni pensavo di averle capite! Mi sono maledetto e mi sono inventato che forse quella ricevitoria era una fregatura nella quale applicavano incomprensibili tariffe alle giocate.
Comunque il mio dramma è stato subito fagocitato dalla partenza della gara.
Un attimo prima del via, d'un tratto, c'è stato silenzio. Anche i commentatori erano zitti. Credo che per 2 o 3 secondi, l'Australia sia rimasta muta, col fiato sospeso.
Poi tutto è esploso. I cavalli si sono lanciati a circa 50kmh lungo la pista, il commentatore urlava frasi sempre più concitate e la gente intorno a me strillava.
Per metà giro o quasi ha condotto quel cavallo che avevo aggiunto all'ultimo monento. Poi, spompato, è sparito nell'anonimato mentre una decina di cavalli si apriva a ventaglio sull'ultimo interminabile rettilineo. A quel punto non ho capito più nulla. Tutti urlavano. Non c'era più l'ordine di gara in sovraimpressione e il commentatore, per quel che ne so, avrebbe pure potuto recitare versi del Corano in aramaico delle Fiandre. Non avrebbe fatto nessuna differenza.
Al traguardo la gente ha esultato per i soldi appena vinti.
Ho aspettato come un fesso di leggere sugli schermi com'era finita perchè sembravo essere l'unico perplesso.
Ho letto i nomi: Americain primo, So you think terzo. Ho riletto. Ho guardato la schedina che avevo in mano. Numero 8 e 11. Americain aveva il numero 8, so you think 11.
Vi lascio così!
It's the Melbourne Cup!
ps: ore dopo ho capito che avevo puntato si 10$, ma su tre cavalli! Ecco il perchè dei 30..
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